Pordenone
Riparte l’attività di alcune aziende pordenonesi
Inizialmente erano state escluse dall'elenco delle attività essenziali. Decisivo l'intervento di Unindustria Pordenone
Switch-on nel Pordenonesedovela tempestiva attività di confronto tra Confindustria Alto Adriatico, Prefettura e Sindacato ha consentito la parziale ripartenza di alcune imprese dapprima incluse e poi escluse dai settori esentati dal blocco produttivo del Governo – che aveva comunque delegato le proprie rappresentanze sul territorio a valutazioni ed approfondimenti ulteriori.
La Prefettura di Pordenone, in virtù di ciò, ha prontamente attivato una Commissione composta tra gli altri da Guardia di Finanza, Camera di Commercio, Confindustria Alto Adriatico e Confartigianato che ha valutato pratiche e sviluppato parallelamente un metodo che ha consentito di affrontare, già mercoledì sera, quando è stata resa nota dal Governo la modifica dell’indicazione dei settori strategici ed imprese relative, una situazione imprevista, ossia il blocco produttivo di alcune aziende-core del territorio.
Il Presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti, ha immediatamente attivato un confronto con le imprese – teso a verificarne l’inclusione ulteriore in filiera – e col Sindacato affinché venisse riscontrata e condivisa con i lavoratori, tramite le Rsu, la necessità alla prosecuzione del lavoro, offrendo poi alla Prefettura esiti su cui la stessa ha dato il proprio benestare. Sul versante sindacale Rsu e direzioni aziendali (Electrolux Professional, Colussi Ermes, Maschio Gaspardo e Cimolai) hanno parallelamente sottoscritto accordi innovativi con cui hanno condiviso la necessità di continuare la produzione e le attività lavorative da sviluppare oltre all’adozione delle ulteriori, ove necessarie, misure a tutela della salute dei lavoratori.
Soddisfazione è stata espressa dal Presidente che ha rimarcato quanto tempestività e coesione tra stakeholder del Territorio siano decisive per la tutela del nostro patrimonio industriale. Agrusti ha anche sottolineato il ruolo di «apripista nelle relazioni industriali che da sempre il Pordenonese riveste in ambito nazionale dove esiste una consolidata e proficua tradizione di contrattazione territoriale che ben si riverbera anche nella Venezia Giulia, dove sono già stati perfezionati importanti accordi a tutela di imprese locali». Agrusti, considerata la delicatezza e criticità del momento, ha offerto la disponibilità dell’affiancamento di Confindustria Alto Adriatico anche ad aziende non associate.