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Lignano: al via giovedì 27 giugno la tre giorni del Premio Hemingway
Lo scrittore cileno Benjamin Labatut per la Letteratura, la Premio Nobel per la Pace 2022 Irina Ščerbakova come Testimone del nostro tempo, lo psichiatra Vittorino Andreoli per Avventura del pensiero, l’urbanista Francesco Finotto per la Fotografia: ecco i finalisti 2024. Presenti da giovedì 27 a sabato 29 giugno a Lignano
Lo scrittore cileno Benjamin Labatut per la Letteratura, la cofondatrice di Memorial e Premio Nobel per la Pace 2022 Irina Ščerbakova nella sezione Testimone del nostro tempo, lo psichiatra e saggista Vittorino Andreoli per Avventura del pensiero, l’urbanista Francesco Finotto per la Fotografia sono i vincitori della 40^ edizione del Premio Hemingway, e da giovedì 27 a sabato 29 giugno saranno i protagonisti delle Giornate del Premio Hemingway, un cartellone di incontri di scena intorno alla spiaggia di Lignano Sabbiadoro, la piccola “Florida italiana” tanto amata da Ernest Hemingway, che la visitò nell’aprile 1954. Un viaggio di cui, 70 anni dopo, non si spegne ancora l’eco, come ricorderà al Premio il nipote di Ernest, John Patrick Hemingway, ospite d’eccezione in queste tre giornate. Figlio di Gregory Hemingway, John Hemingway è nato a Miami in Florida nel 1960 e a partire dagli anni ’80 ha vissuto per quasi due decenni a Milano. Nel 2007 ha pubblicato presso la casa editrice americana Lyon Press il libro “Strange tribe: a family memoir”, edito in Italia come “Una strana tribù. Memorie di famiglia” (Marlin 2018), un amarcord nel quale ha riunito ricordi, aneddoti e riflessioni intorno alle vicissitudini della sua famiglia. Ha poi scritto e pubblicato due romanzi, “Bacchanalia: a Pamplona story “, dedicato alle vicende di un gruppo di amici alla Fiesta de San Fermin a Pamplona, set iconico del romanzo “Festa” di Ernest Hemingway, e “Murder on the Florida Straits”, collegato al tempo pandemico, ambientato nella Florida hemingwayana di “Avere e non avere”. Nei 70 anni dal conferimento del Premio Nobel per la Letteratura a Ernest Hemingway, e nei 70 anni dalla sua indimenticata visita a Lignano Sabbiadoro, John Hemingway incontrerà il pubblico nel corso della cerimonia di premiazione, sabato 29 giugno, alle 19.45 al Cinecity, condotta dalla giornalista Giulia Presutti, in un avvincente talk con i vincitori 2024:
Ideato e promosso dal Comune di Lignano Sabbiadoro con il sostegno degli Assessorati alla Cultura e alle Attività Produttive e Turismo della Regione Friuli Venezia Giulia, attraverso la consolidata collaborazione con la Fondazione Pordenonelegge.it, il programma delle Giornate del Premio Hemingway 2024 si apre con accesso libero per il pubblico: ancora una volta il Premio dedicato al grande autore statunitense si appresta a celebrarlo attraverso categorie che restituiscono la poliedrica personalità di Ernest Hemingway e la sua grande capacità di guardare nel profondo dell’animo umano. Cinque, dunque, le categorie del Premio Hemingway 2024: lo scrittore cileno Benjamin Labatut, Premio Hemingway per laLetteratura, incontrerà il pubblico sabato 29 giugno, alle 11.30 al centro Congressi Kursaal, in dialogo con il presidente di Giuria Alberto Garlini. Irina Ščerbakova, vincitrice nella sezione Testimone del nostro tempo, coofondatrice di Memorial e Premio Nobel per la Pace 2022, sarà venerdì 28 giugno alle 18.30 al Centro Congressi Kursaal, per un’intervista pubblica condotta dallo storico Tommaso Piffer. Due gli incontri concepiti come conversazioni “one to one” fra vincitori e pubblico: lo psichiatra e saggista Vittorino Andreoli, vincitore nella categoria “Avventura del pensiero”, sabato 29 giugno, alle 17.00 al Cinecity, terrà una lezione sui temi del suo nuovo saggio, “Lettera sull’amore”, in uscita per Solferino il prossimo 30 giugno. Mentre il fisico e divulgatore Vincenzo Schettini, al quale va quest’anno il Premio speciale Lignano per il futuro, si racconterà venerdì 28 giugno alle 21.00 al Cinecity attraverso una lezione speciale, legata ai temi del libro “Ci vuole un fisico bestiale. Vi racconto i fisici più pop della storia” (Mondadori Electa). Infine sarà l’urbanista Francesco Finotto, Premio Hemingway nella categoria Fotolibro per “Notte a Nordest. Le fabbriche in scena” (Antiga Edizioni), ad aprire il cartellone degli Incontri del Premio Hemingway 2024, giovedì 27 giugno alle 20.00 al Centro Congressi Kursaal con lo storico della fotografia e componente di Giuria Italo Zannier.
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PREMIO HEMINGWAY, I VINCITORI 2024
Il Premio Hemingway 2024 per la Letteratura va allo scrittore cileno Benjamin Labatut «per averci offerto un meraviglioso intrico di racconti che pongono al centro della narrazione la conoscenza tecnico-scientifica. Perdendoci tra le pagine dei suoi libri, come l’Heisenberg convalescente che ha magistralmente ritratto, siamo spinti a smettere di capire il mondo come lo abbiamo capito fino a ora e a muoverci tra i pericoli di una realtà totalmente nuova. Indagando le pieghe oscure del pensiero scientifico, facendoci entrare nei laboratori dove vennero gettate le basi delle tecnologie che oggi determinano il nostro quotidiano, Labatut ci permette di immaginare un mondo che potrebbe liberarsi degli esseri umani, a tratti spaventoso, ma che grazie alla sua straordinaria abilità letteraria, diventa una sorta di canto di Sherazade dove storie e temi si legano e si compenetrano gli uni con le altre». Benjamin Labatut è nato a Rotterdam nel 1980 e attualmente vive in Cile. Ha trascorso la sua infanzia nelle città dell’Aia e di Buenos Aires, e all’età di dodici anni si è trasferito a Santiago del Cile. Il suo primo libro, La Antártica empieza aquí, una raccolta di racconti, ha vinto nel 2009 il Premio Caza de Letras, assegnato dall’Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM), e il Premio Municipale di Santiago per il miglior raccolta di racconti pubblicata in Cile nel 2012. Il suo secondo libro, Después de la luz, è stato pubblicato da Hueders nel 2016. Il suo terzo libro Quando abbiamo smesso di capire il mondo pubblicato in Italia da Adelphi, ha vinto un English PEN Award e il Premio Galileo, ed è stato selezionato per l’International Booker Prize 2021. Sono poi seguiti, sempre per Adelphi, La pietra della follia, e nel 2023 MANIAC, vincitore del Premio Malaparte 2023.
E va a Irina Ščerbakova, coofondatrice di Memorial e Premio Nobel per la Pace 2022 con la coraggiosa Associazione, il Premio Hemingway nella sezione Testimone del nostro tempo. «Grazie al suo lavoro con Memorial, l’associazione nata in Russia negli anni 80 che ha sistematicamente raccolto testimonianze sulle vittime dello stalinismo. Ščerbakova ci ha mostrato come questo regime fosse costruito sulla menzogna e su una violenza che rifiutava completamente i diritti umani, e nello stesso tempo che oggi esiste un’altra Russia oltre a quella dipinta dalla propaganda del governo di Mosca: la Russia dei ventimila arrestati per azioni dimostrative contro la guerra, delle proteste quotidiane contro i processi farsa, delle iniziative di solidarietà dei russi in esilio. E che ogni diritto che crediamo scontato, nasce e sopravvive grazie a una lunga lista di persone che lo hanno difeso a costo della vita».
Irina Ščerbakova è figlia di uno dei più grandi studiosi di Vasilij Grossman, nata a Mosca nel 1949, traduttrice, storica e pubblicista. Alla fine degli anni ’70 inizia a raccogliere testimonianze intervistando le vittime dello stalinismo, e dal 1991 svolge sistematicamente ricerche negli archivi del KGB. È uno dei membri fondatori di Memorial, la prima associazione indipendente nata in Russia alla fine degli anni ’80. In particolare, ne ha diretto i programmi rivolti ai giovani, tra cui il concorso studentesco nazionale annuale «La persona nella storia: la Russia del XX secolo». In qualità di autrice ed editrice, Irina Ščerbakova ha pubblicato numerosi libri sullo stalinismo e sulla cultura della memoria. In seguito alla guerra, nel marzo 2022 ha abbandonato la Russia e risiede in Germania.
Il Premio Hemingway Avventura del pensiero va allo psichiatra Vittorino Andreoli «per averci accompagnato con i suoi libri e i suoi interventi sui media, in modo critico, lucido e profondo attraverso i più urgenti problemi del mondo contemporaneo. Con un linguaggio diretto, ma sempre rigoroso e stratificato in una conoscenza amplissima, Andreoli è stato il testimone di un momento di malessere diffuso nel mondo contemporaneo, una sorta di intossicazione da io, e ci ha insegnato che l’unico io possibile è l’io fragile, che avverte i propri limiti e accorgendosene scopre di aver bisogno dell’altro. In un mondo dominato dal mito dell’uomo vincente, e da tanta fatica di vivere sommersa, abbiamo così scoperto che la vera gioia è passare dalla dimensione dell'”io” a quella del “noi”». Vittorino Andreoli, nato a Verona nel 1940, si laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova. Continua la ricerca sperimentale presso l’Istituto di Farmacologia dell’Università di Milano, dedicandosi in particolare alla correlazione tra biologia dell’encefalo e comportamento animale e umano. Lavora in Inghilterra a Cambridge al Department of Biochemistry e successivamente negli Stati Uniti: prima alla Cornell Medical College di New York e successivamente alla Harvard University. In questo periodo si evidenzia il suo interesse per il comportamento nella sua dimensione patologica e si dedica alla psichiatria al suo rientro in Italia. È autore di numerosi libri di successo, tra cui ricordiamo gli ultimi: L’uomo col cervello in tasca (2019), Una certa età (2020), La famiglia digitale (2021), L’origine della coscienza (2021), Contaminazione (2022), Lettera a un vecchio (da parte di un vecchio) (2023), Insieme si vince (2023), La dittatura del denaro (2024).
All’urbanista Francesco Finotto, impegnato nella progettazione del territorio e osservatore dello sviluppo urbano e della sua incidenza soprattutto nel nord-est italiano, va il Premio Hemingway Fotografia per il fotolibro “Notte a Nordest. Le fabbriche in scena” (Antiga Edizioni). Appassionato di fotografia, ha frequentato il corso di Tecnica della comunicazione visiva durante il percorso di studi allo IUAV nel Corso di Laurea in Urbanistica. Da sempre lo strumento fotografia gli è servito come elemento di indagine e studio sulla città e la periferia urbana. «Notte a nord-est, indagine pensata con intelligente puntualità e che consente di riconoscere il valore del suo essere fotografo nelle mostre e nei fotolibri – recitano le motivazioni – è un significativo prodotto del suo operato: un Fotolibro che presenta una lettura della periferia industriale/artigianale a tutto tondo offrendo la possibilità di misurarsi su uno dei contesti architettonici che maggiormente ha caratterizzato il nord-est negli ultimi decenni». Francesco Finotto è nato nel 1955. Vive e lavora a San Donà di Piave. Laureato in Urbanistica, ha svolto attività di ricerca presso il Dipartimento di Urbanistica dell’I.U.A.V., e insegnato alle università di Genova e Padova. Accompagna l’attività di ricerca storica e di progettazione urbanistica che svolge prevalentemente nel territorio del Nordest con l’indagine fotografica dei luoghi. È presidente dell’associazione Culturaincorso che da alcuni anni organizza il ciclo di mostre fotografiche OFF#. Ha pubblicato libri di storia delle teorie urbanistiche, tra i quali La città chiusa. Storia delle teorie urbanistiche dal medioevo al settecento, Marsilio, Venezia 1992 e La città aperta. Storia delle teorie urbanistiche moderne, Marsilio, e libri di fotografia tra cui Viaggio in BONIFICA, (a cura di), Antiga Edizioni, e Notte a Nordest. Le fabbriche in scena, Antiga Edizioni. Ha partecipato a numerose mostre ed esposizioni.
Il Premio Speciale Hemingway Lignano per il futuro va al fisico e divulgatore scientifico Vincenzo Schettini «per la straordinaria capacità di comunicare la scienza ai più giovani usando in modo unico i social network, tanto da diventare il professore più amato dal web. La fisica, attraverso le sue spiegazioni vivaci divertenti colorate e efficaci, da materia ostica, si trasforma in una quotidiana sfida di intelligenza e in una compagna insostituibile per cogliere il funzionamento del mondo. Grazie alle sue lezioni abbiamo volato con Leonardo Da Vinci e cavalcato i fulmini con Nikola Tesla, ma abbiamo soprattutto capito quanto le loro scoperte abbiano concretamente cambiato la nostra vita, e quanta umanità, quanta imperfezione, intelligenza fragilità e bellezza risieda nella scienza e nei grandi personaggi che ne hanno determinato la storia». Vincenzo Schettini è un fisico, un musicista, un prof influencer, un autore bestseller. Agli inizi del 2000 si diploma in violino e didattica della musica per poi laurearsi in fisica. Le due anime, quella artistica e quella scientifica, si sono fuse sotto l’idea di trasformare la fisica da pura nozione a vero e proprio intrattenimento, imitando lo stesso effetto che ha la musica sul palcoscenico. Attraverso i canali social de La Fisica Che Ci Piace, che contano ormai milioni di follower, rende la sua materia accessibile a tutti. Collabora con il programma di formazione per docenti italiani (Italian Teacher Programme) al CERN. Il suo primo libro, il bestseller La fisica che ci piace, è stato il caso editoriale del 2022 ed è diventato uno spettacolo che gira nei teatri più belli d’Italia. Il successo editoriale è stato bissato nel 2023 da Ci vuole un fisico bestiale: vi racconto i fisici più pop della storia. Nel 2024 ha preso il via un’altra affascinante avventura, quella televisiva: La Fisica dell’Amore è il titolo del programma (in onda su Rai2 e disponibile su RaiPlay) in cui le certezze della fisica incontrano le incertezze della vita.
PREMIO HEMINGWAY 2024, PRESS/ACCREDITI/INTERVISTE
studio Vuesse&c ufficiostampa@volpesain.com
PREMIO HEMINGWAY, IL PROGRAMMA 2024
Giovedì 27 giugno, ore 20.00 Centro Congressi Kursaal
Notte a Nordest. Le fabbriche in scena
Incontro con Francesco Finotto
Intervista di Italo Zannier
Venerdì 28 giugno Ore 18.30 Centro Congressi Kursaal
Un’altra Russia
Incontro con Irina Ščerbakova
Intervista di Tommaso Piffer
Venerdì 28 giugno, ore 21.00 Cinecity
Ci vuole un fisico bestiale. Vi racconto i fisici più pop della storia
Incontro con Vincenzo Schettini
Sabato 29 giugno, ore 11.30 Centro Congressi Kursaal
Maniac
Incontro con Benjamin Labatut
Intervista di Alberto Garlini
Sabato 29 giugno, ore 17.00 Cinecity
Lettera sull’amore
Incontro con Vittorino Andreoli
Sabato 29 giugno, ore 19.45, Cinecity
Cerimonia di premiazione della 40ª Edizione del Premio Hemingway
alla presenza della Giuria e dei vincitori: Benjamin Labatut, Irina Ščerbakova, Vittorino Andreoli, Francesco Finotto, Vincenzo Schettini. Conduce la giornalista Giulia Presutti.
Prenotazioni sul sito www.premiohemingway.it