Gmg di Lisbona: il papa alla messa finale “Non abbiate paura, non temete”

Il Papa ha concluso la sua omelia di domenica 6 agosto per la Messa finale della Gmg al Parque Tejo di Lisbona indirizzando parole di speranza a ciascuno dei giovani – un milione e mezzo da ieri sera – presenti nel parco che si affaccia sul fiume Tago. “Non avere paura, non temere: sono le ultime parole che nella Trasfigurazione Gesù pronuncia ai discepoli" (foto Vatican/Sir)

Il Papa ha concluso la sua omelia per la Messa finale della Gmg al Parque Tejo di Lisbona indirizzando parole di speranza a ciascuno dei giovani – un milione e mezzo da ieri sera – presenti nel parco che si affaccia sul fiume Tago. “Non avere paura, non temere: è una parola che nella Bibbia si ripete spesso”, ha sottolineato Francesco a braccio: “Sono le ultime parole chenel la Trasfgurazione Gesù pronuncia ai discepoli: non temete”. Poi le parole di speranza indirizzate a ciascuno: “A voi, giovani, che coltivate sogni grandi ma spesso offuscati dal timore di non vederli realizzati; a voi, giovani, che a volte pensate di non farcela; a voi, giovani, tentati in questo tempo di scoraggiarvi, di giudicarvi inadeguati o di nascondere il dolore mascherandolo con un sorriso; a voi, giovani, che volete cambiare il mondo e lottate per la giustizia e per la pace; a voi, giovani, che ci mettete impegno e fantasia ma vi sembra che non bastino; a voi, giovani, di cui la Chiesa e il mondo hanno bisogno come la terra della pioggia; a voi, giovani, che siete il presente e il futuro; sì, proprio a voi, giovani, Gesù dice: ‘Non temete!’. In un momento di silenzio ognuno ripeta a se stesso nel proprio cuore: ‘non abbiate paura’. “Carissimi giovani, vorrei guardare negli occhi ciascuno di voi e dirgli: non temere!”, le parole conclusive del Papa: “Ma vi dico una cosa molto più bella: Gesù stesso ora vi guarda, vi sta guardando, vi conosce, le gioie e le tristezze, i successi e i fallimenti, il cuore di ciascuno di voi E oggi vi dice, qui a Lisbona, in questa Gmg: ‘Non abbiate paura, non temete’”.

(M.N.)