L'editoriale
Tutte le guerre sono crimini contro l’umanità

TUTTE LE GUERRE SONO CRIMINI
CONTRO DIO E CONTRO L’UMANITÀ
La violenza fisica ha mille volti. Il più orrendo di tutti in assoluto è la guerra. Sono visibili le distruzioni e i massacri compiuti dalla Russia in Ucraina. Sono agghiaccianti le immagini provenienti da Gaza, barbaramente rasa al suolo da Israele dopo un sanguinoso blitz compiuto da Hamas e la disumana sorte di loro ostaggi.
Papa Francesco ha condannato ripetutamente detti crimini efferati che perdurano da anni. Il suo appello per la pace, smorzato nel tono dalla malattia, è rimasto estremamente forte fino alla sua morte: “La guerra è sempre una sconfitta dell’umanità”.
Papa Leone XIV ha la rilanciato l’implorazione al mondo intero fin dal suo primo apparire nella Loggia di S. Pietro: “Mai più la guerra!”. E ha invocato “una pace disarmata e disarmante, giusta e duratura”.
In passato si disputava, con miopia etica, sui casi di guerra “giusta” (ahimè! persino di guerra “santa”). Oggi discorsi del genere sembrano una pazzia, anche se spesso sono tradotti in realtà a tinte più fosche di ieri. Infatti, i conflitti bellici attuali hanno compiuto un salto di qualità negativo: sono diventati potenzialmente “mondiali” con l’amalgama di nazioni in blocchi contrapposti che minacciano di scatenare i loro arsenali atomici, e non solo, capaci di eliminare l’intera umanità dalla faccia della terra.
Già Papa Benedetto XV nel 1917, supplicando la fine del primo conflitto mondiale, lo definì una “inutile strage”, causata da una follia. Gli fece eco invano Pio XII nel 1939, nel tentativo di scongiurare la seconda guerra mondiale, che provocò l’ecatombe più disastrosa della storia. Celebre è la sua frase: “Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra”. Una presa di posizione ancora più radicale fu compiuta dal concilio Vaticano II che ci fa ripetere oggi l’invocazione dell’attuale successore di Pietro: “Mai più la guerra!”.
Il magistero di Francesco sul tema ha offerto un contributo originale di estrema attualità. Ha denunciato l’aggravata immoralità della guerra quando i belligeranti sono “cristiani”, perché contraddicono il messaggio di Cristo. Ha bollato i conflitti sorretti da motivi pseudo-religiosi affermando: “la guerra in nome della religione è una guerra contro la religione stessa”, poiché Dio è sempre creatore e tutore di vita. Ha avvertito la gravità degli oltre 50 conflitti in corso nel pianeta: “stiamo assistendo alla terza guerra mondiale a pezzi”, che tendono a fondersi in un incendio globale gettando la famiglia umana in un baratro mortale.
Francesco ha così parlato al cuore di ogni persona: “Nessuna guerra vale le lacrime di una madre che ha visto suo figlio mutilato o morto; nessuna guerra vale la perdita della vita …; nessuna guerra vale l’avvelenamento della nostra Casa Comune; e nessuna guerra vale la disperazione di quanti sono costretti a lasciare la loro patria e vengono privati, da un momento all’altro, della loro casa e di tutti i legami familiari, amicali, sociali e culturali che sono stati costruiti, a volte attraverso generazioni”.
Come antidoto alla guerra, la Santa Sede sostiene le organizzazioni internazionali deputate a risolvere i conflitti tramite negoziati. Purtroppo dette istituzioni spesso sono impotenti di fronte alla ferocia di chi si sente onnipotente. La Sede Apostolica difende pure l’operato della Corte internazionale de L’Aia contro i crimini di guerra. Ma se il diritto e la politica non si fondano su valori etici nulla si può fare per la giustizia e la pace.
Bruno Fabio Pighin