Daniela Barcellona al Verdi per i 20 anni dall’inaugurazione

Un anniversario importante, una festa per la città, un omaggio alla grande musica. Il Teatro Verdi di Pordenone celebra i vent’anni dall’inaugurazione con un gala venerdì 30 maggio (ore 20.30) che vedrà sul palco il mezzosoprano Daniela Barcellona, artista di fama internazionale – recentemente impegnata alla Scala di Milano, al Rossini Opera Festival, al Gran Teatre del Liceu di Barcellona, La Monnaie di Bruxelles, ABAO Bilbao Opera, Teatro Colón di Buenos Aires, Muza Kawasaki Symphony Hall in Giappone – il mezzosoprano Giulia Alletto e il tenore Simone Fenotti, affiancati dall’Orchestra dell’Ente Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, diretta dal maestro Alessandro Vitiello. Insieme a loro, giovani promesse della lirica, a testimonianza della centralità che assume per il teatro pordenonese la mission educativa e formativa verso le nuove generazioni di musicisti.

Il concerto sarà un omaggio all’opera lirica e, di conseguenza, all’amore in tutte le sue forme: passionale, struggente, proibito, tradito, eterno.

Il programma attraverserà capolavori immortali di Mozart, Verdi, Bellini, Donizetti, Rossini, Mascagni, Massenet, Thomas e Cilea.

La serata si aprirà al ritmo sostenuto della vivacità della Sinfonia de Le nozze di Figaro, seguita da Smanie implacabili, per proseguire poi con le emozioni senza tempo di Una furtiva lagrima da L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti; si passerà poi al pathos verdiano di Condotta ell’era in ceppi da Il Trovatore e Sinfonia da Norma e È serbata a quest’acciaro da I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini. Si proseguirà con Una voce poco fa da Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini e O mon Fernand da La Favorite di Gaetano Donizetti.

La seconda parte della serata si aprirà con Il lamento di Federico dal melodramma L’Arlesiana di Francesco Cilea, poi dal celebre Intermezzo e Voi lo sapete, o mamma da Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, si passerà alla bellezza struggente del Méditation da Thaïs di Jules Émile Frédéric Massenet. Dopo l’Opéra-comique di Ambroise Thomas Connais-tu le pays da Mignon, ispirata a un romanzo di Goethe, il concerto si chiuderà con la potenza simbolica della Sinfonia da Nabucco e O don fatale da Don Carlo di Giuseppe Verdi.

Un’occasione unica per celebrare insieme due decenni di arte, musica e cultura, nel luogo che da vent’anni è il cuore pulsante della scena teatrale regionale e nazionale.

Daniela Barcellona è nata a Trieste, dove ha compiuto studi musicali e vocali sotto la guida di Alessandro Vitiello. Dopo aver debuttato come protagonista nel Tancredi al Rossini Opera Festival di Pesaro nel 1999, si è affermata come interprete di riferimento dei ruoli “en travesti”, che da allora porta nei più prestigiosi teatri al mondo. Insignita del Premio Abbiati, ha collaborato con direttori quali Abbado, Barenboim, Muti, Chailly, Pappano e registi come McVicar, Carsen, Ronconi, Michieletto e Martone. In Italia è stata acclamata, tra i tanti, al Teatro alla Scala (Europa riconosciuta, diretta da Muti, Iphigénie en Aulide, Il viaggio a Reims, Falstaff, Les Troyens), al Rossini Opera Festival (Semiramide, Bianca e Falliero, Adelaide di Borgogna, Sigismondo), al Festival dei Due Mondi di Spoleto, all’Arena e al Filarmonico di Verona (Aida, L’Italiana in Algeri), al San Carlo di Napoli (Orfeo ed Euridice), al Maggio Musicale Fiorentino. All’estero è stata ospite dei Berliner Philharmoniker (Requiem di Verdi), del MET di New York (Norma, La donna del lago), della Bayerische Staatsoper di Monaco (L’Italiana in Algeri, Semiramide), del Liceu di Barcellona (Semiramide, Suor Angelica, Gianni Schicchi, Adriana Lecouvreur), della Staatsoper Unter den Linden di Berlino (Falstaff diretto da Barenboim e firmato da Martone) e altri. Ha cantato la Messa da Requiem di Verdi con la Chicago Symphony Orchestra diretta da Muti, al Circo Massimo per Myung-Whun Chung, e nel 150° anniversario del Requiem con Coro e Orchestra del Teatro alla Scala; la Nona Sinfonia di Beethoven all’Arena di Verona. Tra i ruoli recenti: Federica in Luisa Miller (Opera di Roma); Mrs. Quickly in Falstaff (Staatsoper Berlin, diretto da Mehta e regia di Martone; Festival d’Aix-en-Provence e Opéra de Lyon, regia di Kosky; Real di Madrid); Laura (Gioconda, Teatro alla Scala); Marguerite (Damnation de Faust, San Carlo); Eduardo (Eduardo e Cristina, Rossini Opera Festival). Nel 2025 ha cantato nella prima assoluta de Il nome della rosa di Filidei alla Scala (regia di Michieletto), in Aida al Teatro Colón di

Buenos Aires e in Tristan und Isolde all’ABAO Bilbao Opera. Numerosi i riconoscimenti ricevuti, tra cui l’International Opera Award, il Rossini d’Oro e l’Olivier Award. La sua discografia comprende opere di Scarlatti, Pergolesi, Rossini, Meyerbeer, Berlioz, oltre al Requiem di Verdi con Claudio Abbado e i Berliner Philharmoniker e l’incisione integrale di Semiramide edita da Opera Rara.

L’Orchestra della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste è un complesso stabile fin dal 1944, quando assunse il nome di “Filarmonica Triestina”; poi, nel 1964, ha preso il nome del Teatro in cui opera. È quindi dai tempi dell’immediato dopoguerra che la sua attività non conosce soste.

Il suo organico è in grado di eseguire il più vasto repertorio lirico, sinfonico, operettistico ed è stata via via guidata da direttori che da soli stanno ad indicarne l’alto livello professionale: Herbert von Karajan, Claudio Abbado, Riccardo Muti, Paul van Kempen, Thomas Schippers, Mario Rossi, Carlo Maria Giulini, Laslo Somogyi, Leonard Bernstein, Sergiu Celibidache, Gianandrea Gavazzeni, Daniel Oren, Gary Bertini, Gustav Kuhn, Stefan Anton Reck, Pinchas Steinberg, Bruno Campanella, Nello Santi, Gianluigi Gelmetti, Donato Renzetti, e altri ancora.

A più riprese è stata invitata ad esibirsi fuori sede e tra le tappe più importanti vanno ricordate la “Stagione Lirica Italiana” a Parigi nel 1957, il “Festival Busoni” a Empoli nel 1958, la “Stagione” a Wiesbaden nel 1969, i cicli sinfonici in Slovenia, Croazia, Austria e Ungheria. Significativa la sua partecipazione al Festival dei Due Mondi di Spoleto dai tempi della sua fondazione e, senza interruzioni, dal 1958 al 1969.

Di radici profonde è anche l’impegno alla diffusione della cultura musicale in Friuli Venezia Giulia. Da molti anni il Teatro Verdi è presente in diverse città: da Udine a Gorizia, a Pordenone e in altri centri della Regione, sia con il suo organico al completo che con i suoi validissimi solisti e le formazioni di tipo cameristico.

Nel 2014 ha inaugurato la stagione d’opera alla Royal Opera House di Muscat (ROHM) con una produzione di grande successo, il Macbeth di Verdi, “un’opera indimenticabile che ha lasciato un indelebile ricordo dopo che il sipario è sceso” (dalla rivista Times of Oman’s).

Nel 2016 ha inaugurato la Dubai Opera con il concerto d’apertura eseguito dal tenore Placido Domingo e con le opere liriche Les pêcheurs de perles e Il barbiere di Siviglia, due produzioni realizzate dalla Fondazione stessa.

L’Orchestra del Teatro Verdi è presente nei cataloghi discografici con le Sinfonie di Mendelssohn, di Schumann e con l’integrale delle Sinfonie e lo Stabat Mater di Dvorak (per la Erresse) dirette rispettivamente da Lü Jia e da Julian Kovatchev. Oltre alle ormai storiche incisioni delle sue partecipazioni ai primi Festival dei Due Mondi di Spoleto negli anni Cinquanta e Sessanta, il repertorio dell’Orchestra del Teatro Verdi include anche varie interpretazioni live del repertorio operistico, tra le quali: Il Campiello di Wolf Ferrari, La Straniera di Bellini (per la Fonit-Cetra/ Ricordi), Attila e Stiffelio di Verdi (per l’etichetta Dynamic), Ginevra di Scozia di Simon Mayr (per l’Opera Rara), un DVD di Tancredi di Rossini, de I Cavalieri di Ekebù di Riccardo Zandonai e un CD di Lohengrin di Wagner. La battaglia di Legnano di Giuseppe Verdi è inserita in DVD nel cofanetto “Tutto Verdi The Complete Operas” edito da Unitel Classica in occasione delle celebrazioni per i 200 anni della nascita del compositore.

Info e biglietti: biglietteria@teatroverdipordenone.it – Tel 0434 247624