Pordenone
Cammino di Avvento e proposte di solidarietà per vivere meglio il periodo di Natale
Iniziative nella comunità parrocchiale di Sant’Ilario e Taziano a Torre
Anche nella comunità dei Santi Ilario e Taziano in Torre, prosegue il cammino d’avvento, con le celebrazioni dell’eucaristia festiva alle 8, 9.30, 11 e 18.30 (anche il sabato e pre festivi) ed il cammino di catechesi per le varie fasce d’età, a settimane alterne, giovani compresi.Oltre ad aver condiviso l’impegno a favore della colletta alimentare, con la raccolta delle “borse della spesa”, segnalando alcuni negozi del luogo che hanno aderito, risaltano dei gesti di solidarietà, che divengono occasione per affinare la spiritualità e lo spirito missionario, per tutta la comunità, come emerge anche sul foglio settimanale, a cura del parroco don Giosuè Tosoni e i vari operatori pastorali.
Dalla Guinea Bissau al mondo
Domenica 29 novembre, dopo la celebrazione dell’eucaristia, si è tenuta la benedizione delle macchine agricole e delle vetture. Nella stessa occasione è stato benedetto un crocefisso, realizzato da Paolo Fabris, impresario in pensione, che si diletta nella lavorazione del legno. La croce, alto circa un metro, viene donata, da un gruppo di persone, che con questo gesto hanno voluto ricordare anche il loro amico, il compianto Aldo Moschetta, già guardia forestale. Destinazione del manufatto: la chesetta annessa all’infermeria, realizzata in Guinea Bissau, piccolo stato dell’Africa occidentale, nel quale i cristiani sono una minoranza della popolazione (15% circa).
Ponte col Brasile
Questo non è l’unica iniziativa, di carattere missionario. E’ stato pure avviato un rapporto solidale col Brasile. Un ragguaglio sulla situazione di laggiù viene offerto da fratel Francesco, missionario laico Comboniano. Tra i vari contatti che egli tiene, c’è quello con don Giosuè, del quale è stato allievo, nei corsi di teologia, negli anni passati.Fratel Chico – come ama firmarsi -, così sintetizza la difficile situazione del Brasile, attualmente aggravata dalla pandemia: “La situazione generale in Brasile è drammatica, come saprete: la popolazione non si riguarda e il governo ha minimizzato la gravità della pandemia. Per quanto ci riguarda, cerchiamo di portare a termine i nostri progetti, anche se con tanta fatica e tanti sacrifici”.Tra i progetti laggiù avviati e finanziati, c’è quello a favore dei “Ninos de rua” – i ragazzi di strada -, sostenendo una sorta di Cooperativa, per la raccolta dei rifiuti. L’obiettivo principale è molto più ambizioso: difendere i loro diritti umani e dare dignità alla persona. Il tutto, attraverso il sostegno di una serie di progetti.Dalle parole di fratel Chico si può cogliere la situazione difficile del momento presente: “Purtroppo il contagio ha preso molti di noi, me compreso. Il 30 agosto ho fatto il tampone ed il 3 settembre è arrivato il risultato: positivo. Dopo alcuni giorni, sono stato ricoverato in ospedale: quasi non riuscivo più a respirare. Ho avuto il terrore di non farcela. Ho sentito tutta la nostra umana impotenza di fronte alla morte. Pensavo a tutti quei poveri che muoiono, senza potersi curare, nella solitudine più completa”. Prosegue: “Dal 30 ottobre sono a casa (a Lucca, da dove proviene, ndr), con la mia famiglia. Ringrazio il Signore di tutto, perché tutto è grazia”.Gli amici di Pordenone non sono stati indifferenti alla situazione. Anzi, l’hanno fatta propria, e si sono impegnati a dare una risposta concreta e continuativa, senza rinchiudersi in se stessi. Nel tempo è stata raccolta una cospicua somma in danaro, da far giungere a destinazione, per i vari progetti.Fratel Chico ha fatto giungere il suo riconoscente “grazie” alle numerose e generose persone. Di recente, ha pure inviato una preghiera, che la comunità di Torre ha valorizzato, mettendola a disposizione, affinché ognuno la possa recitare, in questo tempo, del non facile cammino, verso il Natale. “Tu, o Dio che sei Padre, dacci la tua benedizione, facci uscire da questa situazione tenebrosa, rifulga la tua luce, moltiplica la gioia, affinché possiamo essere felici e grati come i mietitori dopo il raccolto. Tu, o Dio, che sei venuto in mezzo a noi, nel tuo Figlio fatto bambino, vicino a ciascuno di noi, portarci la pace. Amen”.