Pordenone
Sant’Agostino di Torre, una mostra dedicata ai 50 anni di vita della parrocchia
In evidenza il lavoro svolto dai numerosi gruppi che animano la comunità
Una mostra dedicata ai 50 anni di vita della parrocchia è allestita negli accoglienti e luminosi ambienti del Centro parrocchiale, in Sant’Agostino, Torre alta, allestita dalla “Associazione Torre”, come informa Tiziano Barbisin. Il visitatore può ammirare documenti, immagini, foto, oggetti di religiosità popolare – dal decreto di erezione della parrocchia, a firma del vescovo Vittorio De Zanche, datato 10 gennaio 1970, a numerosi reperti devozionali, distribuiti negli anni.L’appuntamento fa parte di una serie di iniziative – dalla ricca pubblicazione, i cui contenuti sono stati anticipati alcune settimane or sono -, alle partecipate celebrazioni, presente il vescovo Pellegrini, il sindaco Ciriani, con le Autorità Civili e Militari e un gran numero di fedeli, che in questi dieci lustri hanno rinsaldato il loro senso di appartenenza e non si sono lasciati intimorire dalle minacce del virus, che ha cancellato numerose sagre ed eventi, posti in calendario in questo periodo, dalle numerose comunità del territorio.I visitatori possono ammirare anche un interessante video, che raccoglie preziose immagini, con i volti dei protagonisti di questi primi dieci lustri, accanto alle riproduzioni di oggetti devozionali e quadri, un tempo esposti nelle case, negli ambienti di vita e di lavoro.Piace porre in risalto l’originale scelta di abbinare le “foto ricordo” di undici gruppi – in rapprentanza di tutte le forze vive della Comunità -, ad una pianta viva, citata nella Bibbia, sottolineando così un messaggio vitale e simbolico, di buon auspicio, per la comunità stessa e i numerosi visitatori.Il Gruppo dei Catechisti è stato abbinato alla pianta del Salice, col messaggio: “Spanderò il mio Spirito sulla tua discendenza, la mia benedizione sui tuoi posteri; cresceranno come erba in mezzo all’acqua, come salici lungo acque correnti” (Isaia 44,3).Il Gruppo Chierichetti e ragazzi di 1^ comunione, ai Gigli: “Perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli; non lavorano e non filano, eppure vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro” (Matteo 7,28).Il Gruppo dei Giovani e della Cresima, alla Palma: Nel Cantico dei Cantici è presentata come albero di smagliante bellezza: “Quanto sei bella e quanto sei graziosa, la tua statura assomiglia a una palma”.Il Gruppo Scout, al Melograno: Nella Bibbia ornavano i capitelli di bronzo che sormontavano le colonne del tempio di Salomone. Per il gran numero di chicchi, i Padri della chiesa hanno fatto del melograno un simbolo di fecondità.Il Gruppo Coro, alla Ginestra: E’ citata come luogo di riposo; Elia si inoltrò nel deserto una giornata di cammino e andò a sedersi sotto una ginestra (1 Re 19,4).Il Gruppo Circolo Ricreativo, all’Olivo: E’ un albero che può raggiungere sedici metri di altezza e vivere per un lungo tempo.Il Gruppo Ganesi, alla Rosa: Nella Bibbia la si trova nel Siracide, come attributo della Sapienza che cresce, e come esortazione a lodare Dio: “Ascoltatemi figli santi e crescete come una pianta di rose su un torrente” (Siracide 38,25).Il Gruppo Famiglie, al Fico. Con l’olivo e la vite, il fico è segno di abbondanza e serenità; è anche simbolo del Popolo d’Israele: “Padrone, lascialo ancora quest’anno finchè lo zappi attorno e vedremo se porterà frutto per l’avvenire”: è la parabola del fico sterile (Matteo 13,6).Il Gruppo Lettori, alla Menta: Nella Bibbia si narra che gli Ebrei la usavano per profumare la mensa ed elevare lo spirito.Il Gruppo Caritas e Servizi, all’Aloe: E’ la pianta che curò le ferite di Gesù; Nicodemo, insieme a Giuseppe d’Arimatea, deposero il corpo di Gesù in terra, per preparare il suo corpo alla sepoltura, e tra le piante usate vi era l’aloe.Il Gruppo Sacerdoti e Ministri di Culto, alla Vite: Era una benedizione della Terra promessa: “Il Signore tuo Dio sta per farti entrare in un Paese fertile con torrenti, pieno di fonti, Paese di frumento, orzo, viti, fichi e melograni, Paese di olivi, di olio e di miele” (Deuteronomio 8,7). E ancora: “Io come vite ho prodotto germogli graziosi come fiori, frutti di gloria e ricchezza” (Siracide 24,17).Tra i valori trasmessi dall’originale iniziativa, senz’altro risalta quello della creatività; il consolidarsi del senso di appartenenza ecclesiale e la testimonianza offerta attraverso lo spirito di collaborazione, vissuto dai protagonisti, con l’invito ad emularli nel tempo.