Pordenone
Commercio, un’impresa su tre non supererebbe un secondo lockdown
Indagine Confcommercio del Fvg. Ripresa troppo timida. Crolla l’occupazione stagionale
Con una seconda chiusura forzata delle attività, un’impresa su tre del Fvg è a rischio chiusura. In un contesto in cui la previsione sull’andamento della propria impresa nella seconda metà del 2020, nonostante un lieve rimbalzo, resta molto sotto i livelli del 2019, il 92% degli imprenditori del terziario della regione pensa a un nuovo “lockdown” come al “colpo di grazia” per il tessuto economico del territorio: un’azienda su tre sarebbe a rischio chiusura. La stima è contenuta nell’indagine di Confcommercio Fvg curata da Format Research. “Un documento che conferma purtroppo la complessità di questa lunga fase emergenziale – commenta il presidente di Ascom Confcommercio Pordenone Alberto Marchiori – con problemi comuni alla totalità delle imprese, ma più accentuali nel comparto turistico. I ricavi e tutto l’indotto del turismo mostrano performance critiche, legate ai risultati dei mesi primaverili, con una mobilità azzerata, e ai dati di giugno, con presenze nelle spiagge ridotte di due terzi e il crollo delle prenotazioni”. Al giugno 2020 in Fvg, rende noto il direttore scientifico di Format Research Pierluigi Ascani, il numero complessivo delle imprese del terziario in regione, oltre 51 mila (più di 9mila nel turismo), fa segnare per la prima volta nell’ultimo decennio un decremento rispetto all’anno precedente (-507, calano anche bar, ristoranti e strutture ricettive), conseguenza della fortissima decelerazione dell’apertura di nuove attività: le imprese del terziario nuove nate nel secondo trimestre 2020 sono il -43% rispetto a quelle nuove nate un anno fa (-61% se si isola il solo turismo). La “Fase 3” non ha visto un recupero dei consumi: la contrazione su base annua a giugno appare ancora molto forte (-15,2%). La timida ripresa della domanda si riflette sui ricavi delle imprese del Fvg, che evidenziano solo un modesto rialzo post “lockdown” e, per i prossimi mesi, prevedono un rimbalzo insufficiente a recuperare il terreno perduto. La riapertura dei confini, combinata alle misure di sicurezza adottate dalla Regione, è la sintesi dell’indagine, lascia sperare in una inversione di tendenza per i mesi di agosto e settembre. Se la ripresa dei primi giorni di luglio fosse confermata, si può ipotizzare un impatto meno disastroso alla fine della stagione estiva. Il trend occupazionale tenderà, invece, a peggiorare nei prossimi mesi. I primi dati ufficiali sugli effetti della pandemia sull’occupazione già rivelano che nei primi tre mesi del 2020 sono state 7mila le assunzioni in meno nel terziario rispetto allo stesso periodo del 2019.