Ripresa l’attività dei mercati in città

La città cerca di riprendere gradualmente la normalità: via libera ai mercati anche nei quartieri

Il giorno del ritorno è mercoledì 6 maggio. In quella data, torna ad animarsi il mercato cittadino, solo per quanto riguarda le bancarelle di genere alimentare compresa frutta e verdura. Giovedì 7 maggio riparte anche il mercato di quartiere di Torre, al mattino, e venerdì 8 quelli del Sacro Cuore (mattina) e Villanova (pomeriggio), sempre e solo con banchi di alimentari. Quanto alle altre piazze, non ci sono ancora certezze: l’ipotesi, secondo il presidente della Fiva (Federazione italiana venditori ambulanti) Confcommercio Andrea Maestrello, è che la data possa essere il 18 maggio, in corrispondenza con la riapertura del commercio al dettaglio. Non mancano le perplessità sulle modalità: la regola degli ingressi contingentati non sembra, infatti, facile da gestire, visto che nella zona del mercato del capoluogo, che occupano una vasta parte del centro, sono presenti numerose attività commerciali, uffici e residenze. “La soluzione di contingentare gli ingressi nell’area – argomenta Maestrello – avrebbe come conseguenza quella di creare file e quindi assembramenti di persone, nel momento in cui si superi il massimo consentito.  Inoltre, quando in città riapriranno anche le altre attività come banche, poste, negozi e uffici, come si potrà contingentare il numero di persone presenti all’interno dell’area? E i residenti delle zone che ospitano il mercato come viale Martelli, viale Cossetti o piazza Risorgimento?”. A suo giudizio, si può pensare di delimitare un mercato che occupa solo una piazza, ma non quello di Pordenone. Sulla carta, il problema non dovrebbe sussistere in questa prima fase, quando le bancarelle saranno una ventina, ma con il ritorno di tutti gli operatori. L’alternativa, secondo l’associazione di categoria, sarebbe quella di limitare l’accesso alle singole bancarelle, con apposite catene o transenne. In questo modo, ciascun operatore potrebbe gestire gli accessi sulla base del numero di clienti che può servire contemporaneamente, eventualmente anche con l’uso di nastro adesivo a terra per delimitare gli spazi, come già si fa in molti supermercati. Su questo tema, è aperto il confronto con i Comuni. Va, infine, sottolineato che gli operatori dovranno poi adottare tutti gli accorgimenti imposti al commercio in sede fissa. Questo significa utilizzo obbligatorio di mascherine e guanti (da fornire eventualmente anche ai clienti) e uso di dispenser per gel igienizzanti.