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Il primate anglicano Welby: “Incoroniamo un re perché possa servire”.
Nell'Omelia della incoronazione di re Carlo III il primate Justin Welby ha sottolineato che il re deve essere a servizio del suo paese
“Siamo qui per incoronare un re e incoroniamo un re perché possa servire”. Con queste parole, poco prima di consacrare il nuovo sovrano Carlo III con il crisma, il primate anglicano Justin Welby ha cominciato la sua omelia, dedicata al ruolo del monarca in rapporto a Dio e ai sudditi. La guida teologica della Chiesa d’Inghilterra, la Chiesa di Stato inglese della quale il monarca è “supremo governatore”, ha ricordato che, nel regno annunciato da Gesù Cristo, il Re dei Re, un regno nel quale i poveri e gli oppressi vengono liberati dalle catene dell’ingiustizia, i ciechi vedono e chi ha il cuore spezzato viene aiutato, si trovano le radici di ogni vero governo e autorità che possa dirsi tale.
“Come Gesù è stato consacrato non per essere servito ma per servire e ha dato vita alla regola secondo la quale al privilegio del potere si accompagna il dovere di servire, così abbiamo visto queste priorità nella vita di dovere vissuta dal nostro re”, ha detto l’arcivescovo di Canterbury. Il primate anglicano, al quale tocca il compito di presiedere la cerimonia dell’incoronazione, ha, poi, ricordato il ruolo di Dio nel compito affidato a Carlo III. “Ti sarà possibile svolgere l’impegno che ti viene affidato oggi”, ha detto l’arcivescovo Welby, “soltanto grazie allo Spirito di Dio che ci dà la forza di donare le nostre vite agli altri. Con la consacrazione al re viene concesso questo aiuto che nessun altro dominatore può ottenere”.