G20 Spiagge, la proposta di città Balneare per Bibione

Si apre la stagione balneare:   turisti e lavoro per il territorio

Dopo aver sentito le necessità e i pareri dei sindaci del “G20 Spiagge” (l’organismo che raggruppa le più rinomate località balneari italiane), convocati a Roma dal ministro al turismo, Massimo Garavaglia, relativa soprattutto alla proposta sullo status di “città balneare”, lo stesso ministro ha chiesto attraverso il coordinatore nazionale Pasqualino Codognotto, sindaco del Comune di San Michele al Tagliamento con la spiaggia di Bibione, una bozza – proposta su questa nuova identità che dovrebbero avere quei Comuni balneari che ne avrebbero diritto. Del problema, molto sentito dai sindaci, si è discusso nel corso di una videoconferenza, nella quale Codognotto ha accolto le proposte dei colleghi, che da nord a sud Italia, rappresentano oltre 60 milioni di turisti.

Già nei giorni scorsi una delegazione di primi cittadini delle località balneari è stata ricevuta dal ministro Garavaglia per affrontare i problemi relativi all’inizio della stagione estiva, le regole da adottare, il rilancio delle attività, la tutela dell’occupazione e l’annoso problema delle concessioni demaniali. Tutto ciò, tenendo in seria considerazione l’importanza che ricopre l’economia turistica a livello nazionale nonché locale. “Il ministro attende la proposta – bozza sullo status di “città balneare” – ha dichiarato Codognotto – e noi saremo incalzanti e gliela manderemo quanto prima chiedendo un nuovo incontro. La settimana prossima mi attiverò con lo studio legale incaricato a predisporre la proposta”. Quanto esposto da Codognotto è stato condiviso all’unanimità dai sindaci presenti in video.

“E’ una sfida complessa, ma indispensabile per presentare al Governo la progettualità di un settore fondamentale per la nostra economia – ha sottolineato Codognotto -, capace di attrarre più di 70 milioni di turisti all’anno. E su questo aspetto da tempo ci stiamo battendo con tutti i sindaci da nord, passando per il centro fino a sud dell’Italia”.

“Una “città balneare” è un Comune che ha un numero ridotto di residenti (mediamente meno di 15.000 abitanti), ma che è caratterizzata da una elevata presenza turistica (più di un milione di presenze annue, secondo i parametri del “G20 Spiagge”. Da rilevare soprattutto che alcune spiagge del nostro litorale, nei mesi estivi, arrivano a centinaia di migliaia di persone al giorno che necessitano di servizi al pari di alcune città capoluogo (utenze varie, sicurezza, sanità) – ha spiegato Codognotto -.Il punto centrale di questo inedito status giuridico e la sperequazione tra residenti stabili e presenze turistiche. Lo status giuridico di “città balneare, ci permetterebbe di investire più risorse in relazione all’effettiva presenza sul territorio, che non può essere limitata ai residenti. Comuni come San Michele al Tagliamento con la spiaggia di Bibione o Cavallino Treporti, che non superano i 15.000 abitanti, d’estate arrivano rispettivamente a 5,5 milioni e 6,2 milioni di presenze. Per questo è indispensabile rivedere la fiscalità, per usufruire di un maggior residuo fiscale e di maggiori trasferimenti.

Due tra le proposte emerse ai tavoli del “G20 Spiagge”, sono quelle di intervenire sul “Fondo Perequativo IMU” e sulla possibilità di trattenere in tutto o in parte i canoni demaniali. Queste maggiori risorse aprirebbero scenari inediti e permetterebbero una gestione migliore di tutto il comparto, con ricadute positive per l’intero territorio. Quindi c’è bisogno che realtà come le nostre assumano una configurazione giuridica e abbiano un modo di operare unitario riconosciuto dagli enti competenti sovraordinati. Altrimenti non riusciremo a stare al passo con i tempi e non avremo una politica turistica in grado di rispondere alle nuove esigenze. E’ inaccettabile, che ogni anno dobbiamo andare alla Prefettura a chiedere qualche Forza dell’Ordine in più, visto che d’estate abbiamo punte di 200.000 persone al giorno sul nostro territorio, pur avendo Comuni che in media contano poco più di 10.000 abitanti”. “Oggi – ha concluso Codognotto – il nostro modo di operare e dei nostri imprenditori che siedono con noi ai “tavoli di lavoro”, hanno bisogno che le loro richieste vengano riconosciute. Quindi chiediamo con forza il riconoscimento giuridico di status di “città balneare” alle nostre spiagge”.