La solidarietà concreta si conferma una prassi e non un gesto da rispolverare ogni tanto

Nelle parrocchie diocesane

La 4ª Giornata mondiale del povero”, che ha come motto: “Tendi la tua mano al povero” (Siracide 7,32), offre la possibilità di ricordare a noi stessi e ai lettori del Settimanale, che la solidarietà concreta – dalle collette alle famose ’borse della spesa’ e tante altre iniziative di solidarietà, non sono un gesto occasionale, da rispolverare una volta ogni tanto. Per un gran numero di operatori pastorali e volontari, la solidarietà è divenuta uno “stile di vita”. Ci si scusa se da questi spazi ora non si riuscirà a censire tutto il bene che si è promosso e che si continua a compiere – da tanto esso è copioso. Si aggiunga il fatto che molte persone sono liete di compierlo, illuminati dall’invito evangelico: “Non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra” (Matteo 6,1-4).

CONCORDIA Nell’unità pastorale concordiese ad esempio, da alcuni anni, viene organizzata la “Festa delle associazioni di volontariato”, i cui operatori hanno come logica del proprio agire lo spirito del dono e della gratuità. Quest’anno, l’11 ottobre, si è tenuto l’appuntamento, con la celebrazione dell’eucaristia, nel contesto della festa della Madonna del Rosario.

BIBIONE Da marzo a maggio, in parrocchia, c’è stata la consegna di aiuti concreti, attraverso lo sportello alimentare, a quanti stanno vivendo la drammatica situazione della disoccupazione stagionale, che quest’anno ha spiazzato un po’ tutti, a causa della pandemia. I volontari della parrocchia, con gli assistenti sociali del Comune di San Michele al Tagliamento, hanno unito e aggiornato i propri elenchi degli assistiti, per un aiuto mirato; così gli stessi bisognosi dhe si rivolgevano al Comune, confluivano in Parrocchia. Macchina solidale che il nuovo parroco don Enrico ha raccolto e fatto sua. Gli altri anni, nelle varie chiese di questa comunità, comprese le messe all’aperto, veniva fatta la proposta di sostenere anche il progetto: “Estate Solidale e Missionaria”, che da gennaio 2004 al 25 agosto 2020 ha consentito di raccogliere la generosa cifra complessiva di euro 1.196.640,12. Di questo ammontare, la cifra di euro 64 mila 433,22 è stata raccolta quest’anno e distribuita, sotto forma di aiuti caritatevoli, alle famiglie del territorio, oltre a suor Ermida e alle suore della Gaetana Sterni in Brasile; alle missioni diocesane in Kenia e Mozambico, a don Roberto Battel, col Centro diurno per ragazzi, in Bolivia; e a numerosi altri progetti ancora, con attenzione anche alla spiritualità e alla promozione culturale.

CARITAS E SAN VINCENZO Oltre ai gruppi Caritas, in città e nel territtorio della diocesi, sono presenti anche una decina di “San Vincenzo”, gruppi che hanno una storia molto antica – li potremmo definire i “precursori” dell’impegno caritativo e solidale. Attualmente sono presenti in città – al Don Bosco, a San Marco, e quella intitolata a San Paolo, animata dai Ganesi, in via Caboto; le altre sono a San Quirino, Porcia, Azzano, San Stino di Livenza, Corbolone e Meduna di Livenza. Sono collegate al Consiglio Centrale delle Conferenze di San Vincenzo diocesano, in dialogo con i gruppi Caritas. Come questi ultimi gruppi, le Conferenze curano un rapporto dialogico di sostegno alle persone, e danno il proprio aiuto nel pagare le bollette di luce o gas; nel fornire vestiario; oltre alle famose “borse della spesa”, con prodotti a lunga conservazione o il “prodotto fresco”, che ai vari “gruppi” giunge nei centri di consegna, grazie ad una indovinata “rete di distribuzione”, più volte descritta. (sull’argomento si suggerisce di leggere anche quanto scritto sulla pagina delle parrocchie della città).

“FRATELLI TUTTI” E  IL BUON SAMARITANO Si segnala infine – per maturare e alimentare adeguate motivazioni, utili al nostro agire – , l’enciclica di Papa Francesco, di recente, ha affidata alle persone di buona volontà, intitolata: “Fratelli Tutti”, sulla fraternità e l’amicizia sociale. Torna utile inoltre meditare di frequente sul testo della parabola del Buon Samaritano (Luca 10,25-37), che offre una sorta di piano di lavoro su come affrontare le varie situazioni di povertà.