La protezione civile e i suoi tre compiti

Tamponi, spesa e tende per il triage: la Protezione civile è sempre in prima linea nelle emergenze. Coronavirus compreso.

llestire tende da campo per le emergenze – far pervenire i tamponi ai vari centri – fare la spesa per le persone più fragili o in difficoltà: sono i tre progetti per i quali sono impegnati i volontari della Protezione civile, in questi giorni d’emergenza, in qualunque area si trovi il loro gruppo di riferimento: dalla Val Tramontina alla zona di Aviano, da Pordenone all’area di San Vito al Tagliamento. Proprio con la coordinatrice di quest’ultimo gruppo, Francesca Oberpefler, abbia parlato dell’argomento; lavora per un’azienda di cosmesi e fa la volontaria.

TENDELe tende vengono allestite dai volontari, nei pressi degli ospedali, in modo da evitare che le persone si rechino al pronto soccorso, col rischio di trasmettere il virus; non sono state ordinate per l’occasione, ma facevano parte della dotazione in magazzino. Nel caso specifico si tratta di 6 metri per 6 e consentirebbero di collocare 6 brandine. E’ quanto allestito nei pressi dell’Ospedale Santa Maria dei Battuti di san Vito; hanno collocato le lampade a led e una fonte di risacaldamento; al resto ci ha pensato il personale ospedaliero, creando una sorta di “triage”, o servizio ambulatoriale, che ha già visto succedersi oltre un centinaio di persone, per i tamponi o altro.

TAMPONIAltro servizio assicurato: la raccolta e consegna dei famosi tamponi, che consentono di capire se una persona ha nei propri polmoni il virus infestante. Vengono collocatio in apposite borse, chiuse ermeticamente, per cui non si corre alcun rischio. L’obiettivo è di farli pervenire a Trieste, al laboratorio specializzato per l’analisi.Nel territorio, la Protezione civile garantisce la spola tra i vari ospedali di San Vito, Pordenone, Aviano.

SPESAL’acquisto e la consegna a domicilio di cibo e farmaci è realizzata in sinergia tra Amministrazione comunale, Servizi sociali e Protezione civile, per la individuazione delle persone da assistere, o che contattano il numero dedicato, chiedendo un aiuto; lo si può individuare sul sito della Protezione civile; per San Vito è: 333.6131521. Non si tratta solo di una consegna impersonale, ma di un’attenzione alle persone. Per questo progetto, concretamente, sono impegnati, a rotazione, 8 volontari, sui 25 iscritti. Spiega: “Non ci si improvvisa, in questo servizio d’emergenza, segnato da tanta paura”.Inoltre, giornalmente, per i vari paesi del sanvitese – come sta avvenendo in tanti altri comuni del territorio -, passa un’auto munita di trombe, che trasmette un messaggio concordato, che invita alla prudenza.Così la conversazione diviene un’occasione per lanciare un appello a quanti vogliono dedicarsi al volontariato, dopo un’adeguata formazione: “C’è bisogno di persone che facciano un paziente cammino di preparazione, non solo leggendo il manuale di base, ma seguendo dei corsi, arricchiti da qualche eventuale competenza personale, non indispensabile, perché anche i giovani possono divenire volontari e maturare competenze e spirito di servizio”.E’ avvenuto in occasione dell’emergenza del terremoto di Mirandola che Francesca ha conosciuto il marito, anch’egli impegnato nel settore. E’ da una decina d’anni che la nostra coordinatrice si dà da fare. Ricorda, ad esempio, la grande emergenza dell’agosto 2017: la presenza di venti contrari hanno devastato l’area sanvitese e c’erano una settantina di persone da coordinare.Dopo la legge istitutiva del Servizio Nazionale di Protezione civile (8 febbraio 2001, n 194), i volontari di Protezione civile operano a pieno titolo, come i Vigili del Fuoco, le Forze Armate, la Polizia e i Forestali.Leo Coll