Diocesi
Gli auguri del Vescovo Pellegrini ai lavoratori della curia
Non un semplice augurio ma un vero mini pellegrinaggio giubilare è stato quello che ha coinvolto i lavoratori e volontari della curia che, venerdì 19 dicembre, hanno vissuto un momento di raccoglimento con il Vescovo S.E. mons. Giuseppe Pellegrini, prima del tradizionale scambio di auguri. Volgendo al termine l’anno giubilare – che verrà chiuso il 28 dicembre in Cattedrale a Concordia Sagittaria alle 15.30 – oltre alle letture natalizie è stato condiviso un piccolo percorso dall’altare esterno alla cappella del centro diocesano fino al suo interno, ciascun partecipante portando in mano una candelina accesa che, al canto dell’inno del Giubileo, è stata deposta ai piedi dell’altare tra le figure del presepe.
Don Roberto Tondato, vicario generale, ha ricordato quanto vissuto nel 2025: i momenti belli, legati proprio all’anno giubilare, che ha permesso di incontrare tante persone delle diverse categorie (malati, lavoratori, giovani, religiosi, carcerati…) nelle diverse chiese diocesane fino ai più tristi che hanno visto papa Francesco e poi Giorgio Ros, economo diocesano, tornare alla casa del Padre. “Mi piace pensare – ha concluso don Roberto – che siano come le stelle in cielo e ci guidino dall’alto. L’augurio che vi faccio è di sentire questa luce che viene dall’alto e che ci accompagna”.
Il vescovo Pellegrini ha ricordato che davanti al presepio è facile incontrarsi tutti, come in quel “tutti, tutti” invocato da papa Francesco alla Gmg di Lisbona. “Un tutti che non significa annacquare i valori della nostra fede, ma anzi rafforzarli” ha spiegato. “Inoltre – ha continuato – se davanti al presepio notiamo la povertà in cui il Bambino ha scelto di nascere, non dobbiamo perdere di vista che la povertà c’è ma è l’incarnazione il fatto che ha sconvolto la storia: è un Gesù che si è fatto uomo, uomo anche nel dolore e fino alla morte di Croce”. Un Gesù che è sceso per l’uomo e a livello d’uomo, condividendone la carne. “Allora – ha chiuso il vescovo – questa sia l’occasione per farci tutti prossimi di chi abbiamo accanto, aprendoci all’altro, portando Gesù a chi lo desideri… Non ci sono barriere: anche i Magi vennero da lontano per cercare Lui”.
SV
