Diocesi
Domenica 14 dicembre il Vescovo Pellegrini inaugura la casa per detenuti a San Martino al Tagliamento
Domenica 14 dicembre in occasione del Giubileo dei Carcerati, il Vescovo Giuseppe inaugurerà la casa d’accoglienza per detenuti aperta a San Martino al Tagliamento (ore 14.30 e santa messa 16.30).
La processione giubilare si snoderà dalla Chiesa Parrocchiale lungo il corso principale e si concluderà all’interno del cortile della casa.
L’edificio è stato donato da don Galiano Lenardon, alla Fondazione Compagni di Emmaus, ed è la sua casa Natale che si trova in via Maggiore.
La fondazione, voluta da don Galiano, prosegue l’attività di attenzione alle fragilità del territorio, avviata dal sacerdote oltre quarant’anni fa.
Per dare vita a questo progetto la Compagni di Emmaus ha affidato, in comodato gratuito, l’edificio alla Fondazione Buon Samaritano che ne ha la responsabilità .
Nella Casa si possono ospitare un massimo di sei persone, con camere singole e spazi per la vita in comune, compresa un cucina autogestita, e questo in alternativa alla detenzione, come previsto dalla legge carceraria per alcuni detenuti che ne hanno i requisiti.
La struttura dispone anche di giardino e orto, con un’ampia serra da utilizzare per la coltivazione di piante alimentari e fiori.
Il progetto, che prende il suggestivo nome di “Oltre le Mura” è stato avviato nell’autunno del 2024 ed ha richiesto un lungo periodo di rodaggio dato la delicatezza e la novità del tema e delle persone destinatarie.
E’ opportuno ricordare che da alcuni anni l’associazione Carcere e Comunità, per desiderio del suo presidente don Piergiorgio Rigolo, aveva portato avanti l’attività residenziale prima a Cordenons e poi nella stessa San Martino, sino ai primi mesi del 2024, attività poi sospesa per difficoltà gestionali.
Il vescovo Giuseppe aveva subito incaricato la Fondazione Buon Samaritano di avviare uno studio di fattibilità che nel mese di Febbraio di quest’anno, si è concretizzato con l’accoglienza di un primo ospite.
Incaricata della conduzione del progetto è una equipe coordinata dal direttore della Caritas diocesana e formata da una psicologa e da tre operatori che provvedono sia alla accoglienza degli ospiti, di concerto con l’UEPE (Ufficio Esecuzione Penale Esterna) e dei vari magistrati di sorveglianza, ed anche al loro accompagnamento, con un programma di formazione personalizzato.
E’ prevista anche la presenza di volontari delle parrocchie del circondario, coordinati del parroco don Daniele e di un diacono permanente.
L’iniziativa ha coinvolto e coinvolgerà una vasta rete di soggetti attivi nel territorio e nel mondo carcerario. Ricordiamo in particolare la sindaca di San Martino Baruzzo Lorena, con i servizi sociali dell’ambito, il comandante della stazione dei Carabinieri di Casarsa ed il direttore del carcere di Pordenone dottor Lamonaca.
In rete anche l’Associazione Carcere e Comunità, già in precedenza citata, i Cappellani del carcere don Piergiorgio e don Diego, la Cooperativa sociale Oasi, impegnata nel giardinaggio, che ha dato la disponibilità a dare lavoro agli ospiti.
L’iniziativa ha un grande valore simbolico in quanto concretizza una delle sette opere di misericordia corporali , e rende visibile l’attenzione della Chiesa al mondo del carcere, e vuole essere di stimolo alle istituzioni per favorire l’avvio di progetti analoghi a tutela dei detenuti come previsto dalla Costituzione del nostro paese.
diacono Paolo Zanet, Delegato Episcopale per la prossimità
