Giubileo 2025
14-16 novembre: Giubileo dei poveri
Un Giubileo quello dei Poveri che si svolgerà a Roma (dal 14 al 16 novembre) all’insegna della riflessione, preghiera, e dell’azione ma anche della commozione nel camminare insieme per ascoltare domenica in Piazza San Pietro al termine della celebrazione eucaristica delle ore 10 in Basilica Papa Leone XIV. Il Pontefice poi parteciperà al pranzo nell’ Aula Paolo VI con tante persone indigenti accompagnati da associazioni e gruppi parrocchiali. In tutto il mondo questa giornata vede coinvolte molte parrocchie, movimenti ecclesiali, associazioni che vivono la Fede a contatto con i poveri e bisognosi.
La giornata del giubileo dei poveri si può esprimere come l’abbraccio teso all’altro, con la mano destra il desiderio spirituale di arricchire la persona umana bisognosa secondo l’insegnamento di Cristo, la mano sinistra quella dell’aiuto alle povertà di ogni genere per chiunque. Tutti siamo toccati a crescere nei confronti della nostra povertà con l’abbraccio affinché i nostri gesti siano veri di carità. Dove c’è carità e amore, lì c’è Dio. “I poveri li avrete sempre con voi” (Mc 14,7). Gesù pronunciò queste parole nel contesto di un pranzo, a Betania, nella casa di un certo Simone detto il “lebbroso”, alcuni giorni prima della Pasqua.
La storia della chiesa, lungo i secoli ha cercato sempre di vedere nei poveri, per coloro che sono nel bisogno, il senso dell’annuncio alla speranza. Non ci si può chiudersi, ma essere aperti alle necessità degli ultimi. Avere una cultura samaritana. La chiesa universale ha sempre insegnato con le opere, attraverso delle persone generose il significato teologale dei poveri di spirito. Poveri di spirito, poveri: perché scartati, dimenticati dalla società, non essere nell’attenzione degli altri, non produci e non vali nulla nella società, dobbiamo come figli di Dio esse capaci di aprirci ai bisogni di tutti senza distinzione. Non ci sono diversità nei volti dell’umanità dei cinque Continenti, tutti siamo chiamati a vivere una realtà grande: l’amore di Dio. Nell’amore di Dio i Santi della carità attenti alle povertà dell’umanità.
Molti donne e uomini di ogni estrazione sociale lungo i secoli della storia della Chiesa hanno scritto pagine meravigliose di attenzione ai poveri con gesti di carità. Le persone che si prodigano a favore dei poveri sentono nell’animo il desiderio di farlo perché ricevono in loro Cristo umile e povero. Gesù si è fatto servo, povero e obbediente sino alla morte di croce per arricchire tutti noi.
Vivere il giubileo dei poveri nel giorno in cui la Chiesa celebra la IX Giornata Mondiale dei Poveri è una esperienza di Grazia, di riconciliazione, di conversione e di penitenza che si trasforma poi in impegno di carità e solidarietà concreta. I poveri e le persone , emarginate sono sempre al centro delle attività pastorali della Chiesa. Passare attraverso la Porta Santa è segnale forte di speranza che ci chiama in prima persona ad arricchire con la carità, nel segno più grande che Gesù ci ha lasciato l’Eucarestia. Dal dono del Pane disceso dal cielo al pane di carità donato ai poveri, fate questo in memoria di me.
Clemente Patrizi
