Giubileo 2025
Giubileo, 14 settembre: Martiri della fede

No, i martiri non generano sangue in senso letterale; l’espressione “il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani” è una metafora di Tertulliano che indica come il sacrificio dei martiri (coloro che muoiono per la loro fede) ispiri altri a convertirsi e a rafforzare la propria fede, rendendo il loro martirio fonte di crescita per la Chiesa.
Non solo nei primi secoli l’amore a Cristo fino a dare la propria vita, lungo la storia della Chiesa è sempre stata segnata dal sacrificio cruento dei cristiani non solo di confessione cattolica ma anche di altre confessioni cristiane il martirologio è di innumerevoli persone che per amore a Cristo hanno dato con fede la propria vita.
Riuniti per pregare insieme a papa Leone XIV presso la Basilica di San Paolo fuori le mura, significa riconoscere i nostri tanti fratelli e sorelle nel mondo che con violenze continue ancora oggi i cristiani vengono barbaramente massacrati anche nei nostri giorni. Tanto dolore ed è incomprensibile perché questo odio nel mondo dove le tenebre vogliono dominare su la luce. Non possono! Perché la luce del Cristo risorto è la forza di essere uniti a lui nel regno dei cieli. Certo il cuore di ognuno di noi per la morte di fratelli e sorelle in Cristo è da loro per noi sostenuta dal Giubileo come pellegrini instancabile dei Martiri e Testimoni della fede. Ognuno nel cuore conserva ricordi di questi eroi che hanno messo alla propria vita il vangelo della vita, la scelta più bella per stare con Gesù. Hanno scelto Gesù per un regno di giustizia e di pace. La chiesa é ricca della loro testimonianza e i loro nomi sono incancellabili perché sono già nell’Agnello del sacrificio pasquale in perpetua memoriale del Signore.
Clemente Patrizi