Giubileo 2025
15 settembre: Giubileo della Consolazione

Il Giubileo della Consolazione, si celebra il giorno 15 settembre, proprio nel giorno della memoria della beata Vergine Addolorata, Madre Consolatrice. A questo evento giubilare sono particolarmente invitati, insieme ai loro famigliari e amici, tutti coloro che stanno vivendo un tempo di dolore e afflizione, per malattie, lutti, violenze e abusi subiti. Carico di emozione sarà il pellegrinaggio alla Porta Santa, e l’incontro con il Santo Padre Papa Leone XIV per la Veglia di Preghiera in San Pietro. Tutti insieme in comunione verso il Signore, che spalanca ancora una volta le braccia del suo perdono, braccia misericordiose tese anche verso i fratelli, che ancora attendono che sia portato loro l’annuncio del Vangelo. La preghiera come ripeteva Papa Francesco apre la porta alla speranza. Appuntamento speciale quindi di preghiera comunitaria anche per meditare sul valore della speranza e della fede, rafforzando il senso di comunità e solidarietà. Quello della consolazione è un panorama vasto di prossimità verso gli ultimi del Vangelo della speranza. La Sacra Scrittura su questo tema è davvero consolante per tutte queste categorie di persone. Direi chi non è toccato dalla sofferenza e bisogno della consolazione spirituale e umana? Un dato è certo Dio non ci abbandona mai. La Chiesa insegna come vivere la grazia di Dio della consolazione per mezzo della testimonianza di tante brave persone che si fanno prossimo, loro sono attenti agli insegnamenti di Gesù.
Gesù è salvezza, Gesù è luce, e per questo è la vera consolazione. Ma l’incarnazione fa sì che le cose siano decisamente molto concrete: la consolazione ha un nome, un volto; è una presenza, un “tu” con cui entrare in relazione. L’Antico Testamento lo affermava, e il Nuovo Testamento lo ribadisce: la consolazione nasce dall’incontro con Dio, dalla sua Parola che è luce (anche Gesù è riconosciuto luce da Simeone!) ma la Parola si è fatta carne, perciò la consolazione nasce, cresce nell’incontro e nella relazione con Gesù.
Lo riassume mirabilmente San Paolo nella seconda lettera ai Corinti: “3 Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio” (2 Corinti, 1,3-4). Trovare la consolazione, essere consolati e diventare consolatori. Il Vangelo non è una bacchetta magica che ci toglie i problemi, ma ce li fa vivere in un modo nuovo: riconoscendo la presenza amorosa di Dio e non chiudendoci in noi stessi, ma aprendoci agli altri, come consolatori e consolatrici.
Consolazione: un’esperienza profondamente personale, ma non individuale; come ogni autentica realtà evangelica ci cambia, ci umanizza e ci invia ai fratelli e sorelle, perché anche loro siano “contagiati” dalla stessa consolazione.
La consolazione non è spettacolare, si svolge nel silenzio delle mura di una casa dove c’è una famiglia che soffre e la provvidenza si rende presente in modo inaspettato e meraviglioso che le persone aiutate amano dire: lei è un Angelo del cielo. La giornata del Giubileo della Consolazione, accresca ancora di più il bene che non fa chiasso! Dio vede e porta a tutti: amore e pace nelle difficili situazioni della vita. Non stanchiamoci di lascarci consolare da Gesù, come pure di essere testimoni di consolazione verso gli ultimi, i poveri, i sofferenti per donare speranza a queste persone che sono i preferiti di Gesù.
Clemente Patrizi