Biblioteca del Seminario: la tecnica del Buon Fresco, dal 7 maggio. Iscrizioni aperte

Presso la Biblioteca del Seminario di Pordenone sono aperte le iscrizioni per il laboratorio artistico per adulti “La tecnica del buon fresco” che si terrà dall’artista e docente Gian Carlo Venuto nelle giornate di sabato 7, 14, 21 e 28 maggio 2022, con orario 9.00-13.00.Durante le lezioni, i partecipanti avranno modo di realizzare il cartone preparatorio a colori, con la tempera all’uovo, in scala 1:1, stendere su una tavoletta l’arriccio, l’intonaco e l’intonachino ed eseguire la sinopia e l’affresco. La vera e propria tecnica dell’affresco consiste nel dipingere, con colori stemperati in acqua, su un intonaco a base di calce ancora umido. Così facendo, il colore, una volta asciutto, non è più solubile in acqua poiché risulta saldamente inglobato nei cristalli di carbonato di calcio.Il programma prevede durante i quattro incontri l’attenta analisi degli affreschi di Giambattista Tiepolo; a fine corso, in programma la visita guidata al Museo Diocesano e Gallerie del Tiepolo a Udine.La Biblioteca provvederà a fornire il materiale necessario: pigmenti, supporto… e ogni iscritto realizzerà una propria opera in autonomia; il corso è aperto a tutti, non solo per gli “addetti ai lavori”.Nell’occasione verranno esposte pubblicazioni della Biblioteca del Seminario attinente Giambattista Tiepolo disponibili al prestito e ai partecipanti sarà omaggiata la brochure “La tecnica del buon fresco”, a supporto del corso.Il corso si svolgerà sotto il portico della Biblioteca del Seminario, in via Seminario 1 a Pordenone.L’iniziativa beneficia della collaborazione del Museo Diocesano di Arte Sacra di Pordenone, della Società Filologica Friulana e del Museo Diocesano e Gallerie del Tiepolo di Udine.Info: Biblioteca del Seminario Diocesano: 0434.508655 – biblioteca@diocesiconcordiapordenone.it. Prenotazione obbligatoria. Max 15 partecipanti.L’artista. Gian Carlo Venuto è nato nel 1951 a Codroipo (Udine). Già docente presso le Accademie di Belle Arti di Venezia, di Torino e all’Accademia di Brera a Milano; ha sempre amato Lorenzo Lotto, Pontormo e Parmigianino, ma anche la poesia di Rilke. La pittura per lui nasce come affresco: anche quando tecnicamente non lo è, vive gli strati di tempo, pensiero e materia di un intonaco in carbonatazione.