Veneto Orientale
Cinto Caomaggiore: la fine della associazione Famiglie accoglienti
“E’ triste pensare che migliaia di bambini che vivono ancora nelle zone contaminate, a causa di questa guerra, hanno perso la possibilità di curarsi, considerato che, secondo gli studi, ci vorranno migliaia di anni per bonificare il terreno, la natura e ogni luogo che è stato raggiunto dalla nube”.
La parola FINE all’accoglienza post Chernobyl
Un’esperienza di solidarietà che si conclude con rammarico quella dell’associazione “Famiglie Accoglienti” di Cinto, che hanno ospitato per molti anni dei bambini provenienti dall’area bielorussa colpita dalle radiazioni conseguenti all’esplosione della centrale nucleare di Chernobyl. Ma che resta, tuttavia, una bella testimonianza da portare ad esempio di generosità verso l’infanzia sfortunata.
Come ci ha comunicato la presidente Maria Grazia Montanari, negli ultimi mesi ha cessato la sua attività a Cinto Caomaggiore l’associazione “Famiglie Accoglienti”, che si è occupata dal 2002 di organizzare e realizzare il “soggiorno terapeutico” di bambini bielorussi provenienti da villaggi contaminati dalla nube radioattiva di Chernobyl. Iscritta dal 2006 al Registro Regionale del Volontariato della provincia di Venezia, in questa attività di accoglienza e ospitalità ha coinvolto famiglie provenienti da vari comuni: Cinto, Chions, Pravisdomini, Gruaro, Portogruaro, San Michele al Tagliamento, Fossalta di Portogruaro, Concordia, Caorle, Annone Veneto e Sesto al Reghena. Il primo presidente è stato il parroco di Cinto don Carlo Conforto, che da subito ha condiviso anche l’esperienza dell’accoglienza, aprendo la sua casa ai bambini bielorussi.
Questi, dai 7 ai 16 anni, hanno potuto soggiornare nelle varie famiglie per un mese, generalmente in giugno, in un ambiente sano, non contaminato, mangiando cibi sani e godendo dei benefici del sole e del mare. Secondo i medici questo soggiorno ha consentito ai bambini di diminuire la presenza di cesio assorbito nei luoghi dove vivono, dato che la maggioranza si nutre con i prodotti della terra; e l’abbassamento delle sostanze radioattive nel sangue li può preservare dal pericolo di sviluppare malattie tumorali, in particolare del sangue e della tiroide.
“Durante il soggiorno venivano organizzate varie attività ricreative che hanno permesso che, tra le famiglie ospitanti, nascessero e si sviluppassero amicizie e si condividessero pensieri ed esperienze – ricorda la presidente – i bambini sono sempre stati entusiasti delle varie proposte, alcune erano dei momenti di festa a cui erano ormai affezionati: la serata alla sagra di Settimo, le giornate alle terme di Bibione, la giornata all’Acquafollie, la tappa al parco giochi del signor Cicuto a Bibione, le giornate in spiaggia passate al Bagno Seven di Bibione Pineda ospiti della Bibione Mare; le gite per conoscere il territorio che li ospitava: Venezia, Trieste, Parco Sigurtà… Dal 2002 al 2019 abbiamo realizzato 486 ospitalità, una media di 27 bambini all’anno.”
Non sono mancati i momenti di scambio culturale, ospitando più volte la compagnia di ballo Rovesnik e allestendo mostre fotografiche sulla Bielorussia.
L’associazione è rimasta attiva fino al 2019, dopo di che prima per la pandemia e poi con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, una guerra che vede coinvolte nelle sanzioni anche la Bielorussia, a causa della sua posizione nel conflitto, hanno impedito di continuare l’attività di accoglienza dei bambini.
“Abbiamo aspettato, sperando che qualche cosa potesse permetterci di riprendere, ma la situazione politica della Bielorussia non ci ha permesso di intravvedere nulla di positivo e con grande rammarico abbiamo dovuto arrenderci alla realtà”.
Molte famiglie riescono ancora a mantenere i contatti con i bambini che hanno ospitato che dimostrano sempre di ricordare con piacere le loro vacanze italiane e con affetto le persone che hanno conosciuto.
“E’ triste pensare che migliaia di bambini che vivono ancora nelle zone contaminate, a causa di questa guerra, hanno perso la possibilità di curarsi, considerato che, secondo gli studi, ci vorranno migliaia di anni per bonificare il terreno, la natura e ogni luogo che è stato raggiunto dalla nube”.
L’assemblea dell’associazione ha deliberato di devolvere il resto del bilancio economico ad altre associazioni che si occupano del “benessere” di persone in difficoltà, e in particolare di bambini. Sono state scelte cinque associazioni del nostro territorio: il Comitato di Solidarietà di Cinto, l’AIL, NoiMigranti, la Fondazione Lucchetta Hota D’Angelo Hrovatin, l’associazione culturale ricreativa “Antonio Carneo” di Concordia.
“Vorrei approfittare dell’attenzione e dell’ospitalità del Popolo – conclude Maria Grazie Montanari – per ringraziare la redazione che ha dimostrato, fin dall’inizio, interesse verso la nostra attività, ringraziare tutte le famiglie che hanno condiviso questa esperienza, tutte le persone e le associazioni che, in vari modi, hanno contribuito a rendere indimenticabili le vacanze italiane a questi bambini, in particolare l’Associazione Sportiva di Settimo, la Bibione Mare, il personale del Bagno Seven di Bibione Pineda, la dirigenza delle Terme di Bibione, la Società Sportiva Vigor e il Comune di Cinto Caomaggiore.”