Ulss4: l’attività svolta da 8 infermieri di famiglia per 390 non autosufficienti sul territorio

Le persone fragili prese in carico dagli Infermieri di Famiglia-Comunità sono state ben 390 nell’ultimo anno e sono in costante aumento. La loro attività ha riguardato l’educazione nell’assunzione di farmaci, l’insegnamento all’utilizzo dei dispositivi di cura; hanno gestito lesioni cutanee, stomie, monitorato parametri vitali, coinvolto la rete familiare dei fragili e all’occorrenza monitorato i pazienti con contatti telefonici e visite domiciliari. Sono attività svolte vicino alle persone fragili e molto apprezzate dai pazienti; questa organizzazione funziona bene, è stata molto gradita dai pazienti stessi e quindi continuerà anche con ulteriori implementazioni, così come previsto dal nuovo modello organizzativo dell’assistenza sul territorio fortemente voluto dalla Regione Veneto”. A dirlo è il direttore generale dell’Ulss 4, Mauro Filippi, dopo aver analizzato l’attività svolta dagli 8 Infermieri di Famiglia o Comunità attivi in questo territorio: un modello di assistenza sanitaria introdotto dalla Regione Veneto in risposta ai cambiamenti socio-demografici, come l’invecchiamento della popolazione, l’incremento delle persone patologie croniche e l’aumento delle persone fragili che vivono sole.

All’Ulss 4 sono presenti complessivamente 8 infermieri di famiglia così distribuiti: 2 nella sede distrettuale di San Michela al Tagliamento che operano anche a Pramaggiore, Cinto-Caomaggiore, Teglio Veneto, Gruaro, Fossalta di Portogruaro; 2 infermieri di famiglia attivi nella sede distrettuale di Caorle e operano anche e San Stino di Livenza; 2  infermieri di famiglia svolgono attività nella sede distrettuale di San Donà di Piave e nei comuni dell’area sandonatese; 1 Infermiere di famiglia attivo nella sede aziendale di Torre di Mosto il quale opera anche nel territorio  di Ceggia; 1 infermiere di famiglia a Portogruaro dedicato all’ambulatorio infermieristico già attivo nella sede del distretto sociosanitario della Città. Da qualche settimana il servizio dell’infermiere di famiglia è stato inoltre esteso con lo stesso personale anche nel territorio di Cavallino Treporti.

La loro attività si svolge dal lunedì al venerdì, sia nell’ambulatorio distrettuale che a domicilio del paziente. L’intervento e la presa in carico possono essere richiesti dal medico di famiglia, dai servizi sociali dei comuni, dall’ospedale o dal cittadino stesso. “L’Infermiere di Famiglia o di Comunità – osserva il direttore dell’unità Professioni Sanitarie, Simona Della Bianca – svolge la propria attività attraverso una presenza continuativa e proattiva, cioè intercetta i bisogni di salute, nell’ambito della comunità di riferimento, al fine di pianificare le azioni volte a prevenire l’insorgenza dei problemi. Assicura l’assistenza infermieristica in collaborazione con medici di famiglia, pediatri, assistente sociale, professionisti della riabilitazione e della prevenzione. Interagisce con le risorse presenti nella comunità (servizi territoriali e associazioni