Sindone: card. Repole (Torino), “è il calco della Resurrezione”

Copia della Sindone (da Wikipedia)

“La Sindone ci invita a riflettere sul concetto di speranza, tema dell’Anno giubilare 2025, in una duplice dimensione: da un lato il volto e il corpo impressi nel Telo Sindonico sono quelli di uno sconfitto dalla storia, ma dall’altro è il calco di qualcuno che nel sepolcro non c’è più. Questo ci ricorda che ci sono molti modi in cui oggi e sempre, nella storia dell’umanità, donne e uomini vivono e percepiscono la vita da sconfitti”. Lo ha detto il card. Roberto Repole, arcivescovo di Torino, presentando oggi a Torino, il programma di eventi che quest’anno si svolgeranno dal 28 aprile al 5 maggio a Torino in occasione della festa della Sindone (4 maggio, festa liturgica). Tra questi “Avvolti”, iniziativa innovativa che permetterà ai visitatori di esplorare in modo multimediale il Telo Sindonico. Il card. Repole ha fatto un parallelismo con l’attualità parlando delle guerre in corso e di come spesso ci si ritrovi a convivere con le grandi sconfitte della storia, ma la sconfitta più grande che accomuna tutti, Repole l’ha ricondotta nella morte: “La morte rappresenta davvero la nostra sconfitta, allora guardare il Telo sindonico è come essere rimandati a tutte quelle dimensioni della nostra vita che sembrano non dare speranza”. E collegandosi al tema della speranza l’arcivescovo di Torino ha posto l’accento su come la Sindone sia il calco della Resurrezione: “Si intravede un uomo sconfitto ma si intravede anche il calco di qualcuno che nel sepolcro non c’è più. Nell’orizzonte dell’eternità, le sconfitte della storia non sono l’ultima parola. Nella tradizione cristiana la speranza è Dio e ciò che può costituire speranza è che guardiamo con occhio nuovo il volto sindonico: è anche il calco della Resurrezione, che dice che Dio può intervenire”.

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