Attualità
Consiglio d’Europa: Rapporto sulla libertà di stampa. 159 giornalisti detenuti, record in Bielorussia, Azerbaigian, Russia

Russia, Ucraina (territori occupati dai russi), Bielorussia, Georgia sono i Paesi in cui si registra una vera e propria escalation di violenze contro gli operatori dell’informazione e attacchi alla libertà di espressione.
78 segnalazioni di attacchi alla libertà di stampa nel corso del 2024, e denunciati dal Rapporto del Consiglio d’Europa diffuso oggi, “erano correlati ad attacchi alla sicurezza fisica e all’integrità dei giornalisti, rispetto ai 52 del 2023, tra cui la morte della giornalista ucraina Viktoria Roshchyna, mentre era sotto custodia russa, del consigliere per la sicurezza della Reuters Ryan Evans e del giornalista kazako Aidos Sadykov”.
Ad eccezione degli atti di guerra causati dall’aggressione della Russia contro l’Ucraina, “la maggior parte delle aggressioni fisiche ai giornalisti erano collegate alla loro copertura di manifestazioni pubbliche ed elezioni”.
Al 31 dicembre 2024, 159 giornalisti erano detenuti in tutta Europa, tra cui 44 in Bielorussia, 30 in Azerbaigian, 29 in Russia (oltre a 28 nei territori dell’Ucraina occupati dalla Russia), 27 in Turchia e 1 in Georgia.
“Mentre le minacce legali abusive contro i media e i giornalisti continuano a suscitare preoccupazioni, i partner della Piattaforma accolgono con favore l’adozione di una raccomandazione del Consiglio d’Europa per contrastare le azioni legali contro la partecipazione pubblica (Slapp), l’emanazione dell’European Media Freedom Act e l’attuazione della direttiva Ue anti-Slapp e confidano che contribuiranno a creare un ambiente più favorevole per la libertà dei media”. Il Rapporto annuale della Piattaforma copre i 46 stati membri del Consiglio d’Europa, nonché la Russia, dopo la sua espulsione dal Consiglio d’Europa nel 2022, e la Bielorussia.