Pordenone, il 12 dicembre a Cinemazero “Catartis”

Venerdì 12 dicembre alle ore 21.00 a Cinemazero di Pordenone e domenica 14 alle 11.00 al Visionario di Udine il regista Ferdinando Vicentini Orgnani presenterà CATARTIS – Conservare il futuro, un film che esplora in profondità il panorama dell’arte contemporanea attraverso un percorso che unisce testimonianze, incontri e materiali raccolti nell’arco di oltre due decenni. 

Il film nasce da un vasto archivio di centinaia di ore di riprese che il regista ha realizzato nel corso degli anni, spesso in modo spontaneo e informale, cogliendo momenti preziosi della vita e del lavoro di numerosi artisti. Questo materiale è stato successivamente riorganizzato in un montaggio di 94 minuti, strutturato secondo una logica interna suggerita dai temi, dalle assonanze e dalle dissonanze che emergono dalle immagini, costruendo un racconto fluido e organico. 

CATARTIS  – Conservare il futuro raccoglie le voci e le riflessioni di alcuni tra i principali protagonisti dell’arte contemporanea internazionale. Tra questi Joseph Kosuth e le sue indagini concettuali, Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis e Giulio Paolini come punti di riferimento dell’Arte Povera, Carla Accardi, Getulio Alviani, Alighiero Boetti, Luigi Ontani, Jimmie Durham, insieme a numerosi altri artisti che hanno contribuito a ridefinire linguaggi, codici e prospettive della ricerca visiva dagli anni Settanta a oggi. 

Il film include inoltre la partecipazione di figure trasversali come Gianna Nannini e Patti Smith, a testimonianza di come l’arte contemporanea possa dialogare con mondi e sensibilità differenti. La colonna sonora originale è firmata dal musicista Paolo Fresu (Tuk Music), che contribuisce con il proprio linguaggio sonoro a costruire l’atmosfera del progetto. 

All’interno del documentario interviene anche Chiara Bertola, storica dell’arte, curatrice e direttrice della GAM di Torino. Il suo contributo guida lo spettatore nella comprensione di alcuni temi centrali, tra cui il concetto di “conservare il futuro”, che dà il titolo al film. L’espressione rimanda alla necessità di salvaguardare oggi le tracce, le visioni e i gesti artistici che costruiranno le possibilità di domani, sottolineando il valore della memoria collettiva e del dialogo tra generazioni.