Diocesi
Gli auguri del vescovo Giuseppe al Consiglio Comunale
Un augurio di Natale che guarda alla grande sfida che Pordenone vivrà nel 2027, quando la città avrà l’onore di rappresentare la cultura italiana. È l’augurio che il mons. Giuseppe Pellegrini, vescovo di Concordia-Pordenone, alla giunta e al sindaco Alessandro Basso, all’intero Consiglio Comunale di Pordenone e al suo presidente Francesco Ribetti. “A voi che siete chiamati ad animare questo 2027, auguro che siate possiate esprimere gli aspetti che fanno bene alla nostra Pordenone. Saranno in tantissimi a venire a visitare la città, sarà certamente una città accogliente per tutta la sua bellezza artistica e ambientale, ma anche per quei valori e identità che si sono trasformati nel tempo, via via concretizzandosi nelle sue opere d’arte e nei suoi uomini, donne e giovani che vivono anche una dimensione di fede” ha esortato il vescovo Pellegrini.
Il consiglio comunale “è il luogo in cui la democrazia si esprime ed esprime se stessa, le potenzialità personali di chi vi partecipa, ma anche quella dei gruppi, dei partiti, degli indirizzi che qui vengono rappresentati, tra cui anche la comunità cristiana diocesana che rappresento” ha proseguito il vescovo Giuseppe. “Esprimo il grazie sincero perché pur da prospettive e talvolta princìpi differenti, siamo tutti a servizio del bene comune a favore delle persone che qui vivono”.
“Il tempo corre verso il 2027, che sia un’occasione per tutti: nel concetto di cultura primari sono la libertà e la democrazia, altrettanto lo sono le opere d’arte ma anche quei valori che provengono dalla tradizione, e anche dalla religione e dalla fede, le quali non sono per forza sovrapposte. C’è una religione che risente della tradizione che nei secoli è parte della cultura di un territorio. C’è poi la fede che è qualcosa di più della religione, e che determina quei valori dentro di noi che a loro volta danno anima e corpo alle nostre scelte e azioni”.
La festività del Natale sta prendendo un altro orizzonte “in un mondo multietnico ed è normale che così sia e che ci siano anche altri valori, senza mai dimenticare i nostri. Il Natale ha valore per il suo significato di incarnazione: il figlio di Dio che ha assunto la nostra umanità. È la dignità che Dio, assumendo la condizione umana, ha dato alla nostra umanità. Perciò San Paolo ci dice ‘di tutto simile a noi fino alla morte in croce’. Gesù ha assunto tutta la nostra umanità. Voi, noi, siamo a servizio dell’umanità che vive nel nostro territorio. Ricordiamoci di tutti, qualsiasi condizione vivano, poiché da Dio sono tutti quanti amati e ascoltati”.
Questo l’augurio del vescovo Giuseppe a cui ha risposto il sindaco Alessandro Basso in rappresentanza del Consiglio Comunale, del Municipio e della giunta, e della città: “I valori sociali, di testimonianza, di fare ciascuno di noi il proprio meglio, incarnano i valori di trasversalità che lei Eccellenza spesso ci porta. Grazie per aver trovato il tempo di venire in questa aula ricordandoci la forza di un credere comune in cui tutti noi ci identifichiamo” ha concluso la cerimonia il primo cittadino.


