La Parola del Papa
Angelus di domenica 12 ottobre
Saluto tutti i gruppi di pellegrini, in particolare i laici agostiniani d’Italia e l’Ordine Secolare dei Carmelitani Scalzi.
Negli ultimi giorni, l’accordo sull’inizio del processo di pace ha regalato una scintilla di speranza in Terra Santa. Incoraggio le parti coinvolte a proseguire con coraggio il percorso tracciato, verso una pace giusta, duratura e rispettosa delle legittime aspirazioni del popolo israeliano e del popolo palestinese. Due anni di conflitto hanno lasciato ovunque morte e macerie, soprattutto nel cuore di chi ha perso brutalmente i figli, i genitori, gli amici, ogni cosa. Con tutta la Chiesa sono vicino al vostro immenso dolore. Oggi soprattutto a voi è rivolta la carezza del Signore, la certezza che, anche nel buio più nero, Egli resta sempre con noi: «Dilexi te – Ti ho amato». A Dio, unica Pace dell’umanità, chiediamo di guarire tutte le ferite e di aiutare con la sua grazia a compiere ciò che umanamente ora sembra impossibile: riscoprire che l’altro non è un nemico, ma un fratello a cui guardare, perdonare, offrire la speranza della riconciliazione.
Con dolore invece seguo le notizie dei nuovi, violenti attacchi che hanno colpito diverse città e infrastrutture civili in Ucraina, provocando la morte di persone innocenti, tra cui bambini, e lasciando moltissime famiglie senza elettricità e riscaldamento. Il mio cuore si unisce alla sofferenza della popolazione, che da anni vive nell’angoscia e nella privazione. Rinnovo l’appello a mettere fine alla violenza, a fermare la distruzione, ad aprirsi al dialogo e alla pace!
Sono vicino al caro popolo peruviano in questo momento di transizione politica. Prego affinché il Perù possa continuare nella via della riconciliazione, del dialogo e dell’unità nazionale.
