Lunedì 4 agosto a Concordia: tre insigniti con la medaglia di Santo Stefano

La medaglia di Santo Stefano

Risale al 19 marzo 2021, solennità di San Giuseppe, sposo di Maria e patrono della Chiesa universale, la data nella quale venne protocollato il decreto di istituzione dell’Onorificenza diocesana denominata ‘Medaglia di Santo Stefano’, col Vescovo Giuseppe Pellegrini e il cancelliere don Roberto Tondato.

Obiettivo dell’iniziativa è quello di far emergere, tra i fedeli, sentimenti di gratitudine nei confronti di quanti si stanno ponendo a servizio della Chiesa locale, la diocesi. Mettendo nel contempo in risalto i settori ai quali si stanno dedicando numerose persone di buona volontà e sottolineando la loro presenza costruttiva. E incoraggiare nel contempo le nuove generazioni ad agire per il bene comune, in una società che sembra promuovere una ‘cultura di morte’.

C’è anche un ‘Regolamento per la concessione dell’onorificenza’, nel quale si accennano i settori da prendere in considerazione: dalla pastorale al servizio; dalla ricerca alle arti; dal lavoro alla scuola. Agli insigniti viene riconosciuto così anche il merito di collaborare all’opera apostolica della Chiesa tutta.

Per il conferimento della medesima è stata scelta la data nella quale la Chiesa diocesana festeggia l’anniversario del ‘Rinvenimento delle reliquie di Santo Stefano’, patrono principale della diocesi di Concordia Pordenone. Quest’anno è lunedì 4 agosto, alle 9.30 nella Cattedrale di Concordia. Alla presenza del parroco mons. Natale Padovese e del vicario generale mons. Roberto Tondato e del vescovo Giuseppe Pellegrini che presiede. Quest’anno ci sarà una particolare sottolineatura anche al Cammino giubilare che la Chiesa sta vivendo, oltre al compiacimento verso le Comunità di provenienza degli insigniti.

Antonio Pantarotto da Cimpello.

E’ punto di riferimento per la comunità di Cimpello da quasi trent’anni. Si dedica alla cura della parrocchiale e assieme alla moglie Lidia sa essere ‘Buon Samaritano’ accanto a chi soffre, come ‘ministro straordinario della Comunione’.

Antonio, classe 1941, sposa Lidia il 10 settembre 1967 ed ha quattro figli, due delle quali vivono a Cimpello. E’ uomo di grande fede, particolarmente devoto alla Madonna.

Dal 1997, come sottolinea anche il parroco don Corrado Della Rosa, porta la comunione ad una dozzina di persone anziane e ammalate, non solo il primo venerdì del mese, ma anche la domenica. Si prende cura della chiesa come sacrestano e quando non c’è la messa, anima la preghiera delle lodi.

Ha coinvolto anche la figlia Claudia che apre e chiude la chiesa; collabora col gruppo delle pulizie e fa parte del gruppo del Coro. Inoltre, con la sorella Alessia fanno le catechiste.

Antonio stesso ricorda i tempi nei quali era inserito nel Consiglio Pastorale Parrocchiale con don Antonio Zanette. Ma faceva parte della comunità già ai tempi di don Tita Biasotti che li ha sposati. Poi si sono avvicendati vari parroci per periodi più o meno lunghi: don Lino Moro; don Renzo De Ros, assieme a don Pasquale Rea; don Ezio Vaccher; don Davide Corba e ora don Corrado. Li considera i ‘suoi pastori’.

Ricorda volentieri il pellegrinaggio con l’Unità Pastorale ad Assisi e a Roma; quello a Castelmonte. La partecipata processione che si tiene ogni anno per la Madonna del Rosario.

Dal 1992 ha iniziato a frequentare anche la ‘Comunità Missionaria di Villaregia’ ed è riconoscente per il sostegno alla spiritualità familiare che essi curano. Conclude: ‘quello che conta non è la medaglia, ma quello che si fa per gli altri’.

Stefano Basso e Ranzano.

Stefano, classe 1975, è nativo di Roraigrande e ora vive a Porcia, sposato con Annalisa Bucciol. Già il nonno Valerio Del Col suonava l’organo e si era diplomato ai Corsi del Santa Cecilia a Portogruaro, col maestro Giuseppe Pierobon e gli ha trasmesso la passione per la musica sacra.

Così ha frequentato i corsi di teoria e solfeggio alla Pietro Edo a Pordenone, incoraggiato da mamma Liliana Cecilia. Con docenti quali Dante Tizianel (teoria, solfeggio e armonia); Roberto Cescut (organo); Roberto Cittadini (composizione) e Meneguzzi. Consegue il diploma di Teoria e Solfeggio presso il Conservatorio Giuseppe Tantini di Trieste.

Mentre frequentava la Scuola per Geometri, conclusa positivamente, fu mons. Luigi Padovese, insegnante di religione e parroco di Ranzano ad incoraggiarlo a frequentare questa comunità come organista. E a seguire anche il Coro parrocchiale.

Ha fatto parte della Fanfara della Brigata Alpina Julia (1967/68) dove suonava il ‘sistro’: strumento che ricorda la tastiera di un pianoforte verticale, con un suono angelico. Ha partecipato a gemellaggi con bande internazionali; ha collaborato con gruppi musicali a Roraigrande, Polcenigo, Prata e Fontanafredda.

Chi lo conosce da vicino, lo descrive come uomo assorto e concentrato, quando suona. Trasmette lo spirito di preghiera e la gioia del canto anche all’assemblea, che si sente coinvolta e coglie la sua passione per la musica polifonica e il canto gregoriano. Così ora continua a scrivere ‘nel pentagramma della vita delle note che accompagnano i cristiani di questa comunità ad affrontare con fede le varie stagioni della vita’.

Rita Cusan, da Concordia alle Missioni.

Rita, responsabile del Gruppo Missionario Parrocchiale, vedova con due figli e due nipoti, considera come sua famiglia le ‘Missioni’. Ritiene che questa vocazione radicata nel suo cuore, le sia stata trasmessa dai genitori. Già a nove anni, col parroco mons. Rosin, nel gruppo di Azione Cattolica, distribuiva la ‘buona stampa’, affascinata dalla figura del Cardinal Costantini. Don Antonio della diocesi di Iasi ospite in parrocchia e suor Cristina Danca, delle Suore della Provvidenza, in servizio alla Scuola Materna parrocchiale, le aprono gli occhi sulle necessità della Romania, ove si reca personalmente. Dal parroco don Pierluigi Mascherin, riceve il mandato di inviare loro aiuti concreti. Proseguiranno fino a riempire un TIR. Il dialogo continua e si crea una sorta di ‘gemellaggio’. Don Roman, sacerdote rumeno viene a studiare a Roma e a natale, a pasqua e nel periodo estivo risiede a Concordia.

Rita confida: ‘Sembra ieri e sono passati quarant’anni da quando spedii il primo pacco nel 1977. Bisogna dire che lo Spirito Santo guida ognuno di noi. Importante è tenere aperta la porta del cuore e dar vita alla parola del Signore per far scaturire il suo Amore. Quando ricevetti i ringraziamenti di don Giacomo Santarossa, il quale si raccomandava per le future spedizioni, capii la grande necessità in cui vivevano le popolazioni delle missioni diocesane in Kenya e il loro bisogno di avere contatti stabili coi sostenitori. Scattò in me la molla di diffondere la conoscenza del mondo missionario e incominciai con un gruppetto di ragazzi dell’Azione Cattolica. Proposi qualche piccola rinuncia per comprare sapone, dentifricio, spazzolini da denti che furono spediti in Kenya.La proposta si allargò alle amiche che con entusiasmo passavano la voce per la raccolta di indumenti usati, in buono stato. Ci accorgemmo di aver bisogno di un luogo dove depositare gli indumenti; chiedemmo di usare una stanza in Oratorio e mons. Rosin, sensibile da sempre al mondo missionario, non esitò nel dire si. Questo particolare settore dell’attività del gruppo è ancora in piena attività. Prendemmo contatti con la diocesi e soprattutto con mons. Mario Comissoche ci invitò al comitato Kenya da poco istituito per aiutare in particolare la missione diocesana. Il responsabile diocesano per le missioni era allora don Giacomo Tesolin. Il gruppo si sviluppò allargandosi a molte altre amiche e persone disponibili a preparare nuovo materiale. Si diffondeva così anche lo spirito missionario’.

Ora, ultra ottantenne, affiancata da un generoso gruppo di volontari, incoraggiata del parroco mons. Natale, il gruppo missionario offre vari servizi: raccolta e distribuzione indumenti usati in Oratorio; raccolta e distribuzione mobili e materiali usati; sostegno al gemellaggio con la diocesi di Jasi in Romania; e a progetti missionari in tutti continenti; preghiera per i missionari viventi e memoria dei defunti; animazione missionaria; autofinanziamenti vari; coordinamento di un centinaio di adozioni a distanza; coordinamento col Centro missionario diocesano; incontri di formazione periodici.

Leo Collin