Remo Anzovino in concerto al Verdi di Pordenone

Remo Anzovino (foto di Paolo Grasso)

Mercoledì 4 giugno al Teatro Verdi di Pordenone l’attesissimo concerto che chiude il tour teatrale di Remo Anzovino. Restano gli ultimissimi biglietti disponibili su Ticketone.it e in tutti i punti vendita autorizzati, per uno spettacolo unico che celebra i 20 anni di carriera discografica del compositore e pianista pordenonese.

Dopo aver attraversato l’Italia da Torino a Palermo, passando per le più importanti città, Anzovino torna nella sua città natale per un concerto piano solo in cui rivivrà, insieme al pubblico di casa, le emozioni di due decenni di musica contenuti nell’album dal vivo “Atelier” (Decca Italy/Universal) che ha debuttato al 7° posto nella classifica FIMI ed è stato per molte settimane l’album strumentale più venduto in Italia, confermando così il successo di un tour quasi tutto sold out.

Sul palco, accompagnato dalle grandi scenografie dipinte a mano del Maestro Giorgio Celiberti, Anzovino proporrà un viaggio attraverso le sue composizioni più amate (“Nocturne in Tokyo”, “Metropolitan”, “Istanbul”, “Tabù”) e le celebri colonne sonore per i film d’arte (Van Gogh, Frida Kahlo, Monet, Borromini e Bernini, Pompei e Museo Egizio).

Con oltre 30 milioni di streaming sulle piattaforme digitali e 22 album all’attivo, Anzovino è oggi uno dei massimi esponenti della musica classica contemporanea, con un linguaggio che ha saputo fondere tradizione e contemporaneità nell’unicità della sua melodia. Nel concerto ripercorrerà la sua storia musicale che lo ha portato ad esibirsi dai teatri italiani ai palchi internazionali, con concerti dall’Arena di Verona alla Bvlgari Tower di Tokyo, dal Southbank Centre di Londra al The Cutting Room di New York.

Questo concerto di chiusura è pensato come un regalo alla città e al pubblico che da sempre lo sostiene, una festa per ringraziare i fan. “Voglio condividere con tutti voi — aveva annunciato Anzovino — la gioia e la gratitudine di questo straordinario viaggio iniziato proprio da Pordenone.”