Oftal diocesana: pellegrinaggio giubilare di agosto a Lourdes

I partecipanti del 2024

Oftal pellegrinaggio giubilare in pullman dal 6 al 12 agosto oppure in aereo dal 7 all’11 agosto

Quanti sono alla ricerca di una esperienza di pace, di serenità, di fraternità, di condivisione solidale e di spiritualità, per contribuire a ‘vaccinarsi e a immunizzare la società dal virus della terza guerra mondiale a pezzettini’ potranno trovare un utile aiuto nell’esperienza del ‘pellegrinaggio giubilare a Lourdes’ dal 6 al 12 agosto, in pullman. Oppure, in aereo, dal 7 all’11 agosto. E’ promosso dalla diocesi di Concordia Pordenone, col vescovo Giuseppe Pellegrini. Affiancato dal signor Bruno Cadamuro che, ricco di esperienza ventennale, dedica energie e tempo a programmare il tutto, con pellegrini giovani e adulti, ammalati, dame e barellieri, medici e volontari.

‘Con Maria, Pellegrini di Speranza’ è lo slogan riassuntivo, che qualifica l’esperienza promossa dall’Oftal, l’Opera Federativa Trasporto Ammalati a Lourdes. Con l’intento di offrire un itinerario di ‘fraternità’ che generi una convivenza che riempia il cuore di ogni persona, favoriti dall’incontro con Maria.

Attraverso l’esperienza del ‘pellegrinaggio’ si vive un cammino che – come afferma monsignor Ravasi: ‘Sperimenti una parabola della fede e della speranza, dell’attesa e del futuro, contro la tentazione dell’attaccamento al proprio guscio, alle cose, all’inerzia, al possesso e all’egoismo, per risalire alle sorgenti limpide della propria identità, nella tradizione cristiana’.

Percorrendo le varie tappe, per giungere alla Grotta, dalla quale sgorga l’acqua e la luce generatrice, si incontra Maria, consolatrice degli afflitti. A fianco di persone fragili, ammalate o disabili. Non si entra in un desolato ‘ospedale da campo’, ma in un luogo che, per contagio, infonde vita e salute, gioia e speranza. L’energia che viene generata da questa esperienza, può consentire di fare un salto di qualità, che ti pone in contatto con il tutt’altro, che è Dio, accompagnati da Maria.

Sono migliaia le persone che dal 2005, prima con l’Unitalsi e poi con l’Oftal, hanno condiviso questa esperienza. Superata la drammatica esperienza della pandemia, in questi ultimi anni di ripresa, vivono il pellegrinaggio circa 200 persone ogni anno, dai giovani agli adulti, dai pellegrini agli ammalati – con un loro pullman attrezzato.

Dal punto di vista spirituale, oltre che dal Vescovo Giuseppe, i partecipanti sono seguiti da don Matteo Lazzarin (cancelliere e parroco di Tiezzo) e da don Pasquale Rea, parroco di Prata e dal diacono Paolo Zanet, che tiene i contatti con la ‘Pastorale della salute’; dalle Dame e dai Barellieri e dal dottor Dino Bresin, che tiene i rapporti con atri medici presenti ogni anno.

Oltre al rito dell’acqua purificatrice e rigeneratrice, ci sono altre esperienze forti, come la ‘cappella della misericordia e della riconciliazione’.

I giovani che affrontano questa esperienza, rimangono affascinati dalla scoperta di un incontro arricchente, dal punto di vista umano e della relazione, oltre che spirituale.

Gli stessi malati trasmettono, a quanti vivono al loro fianco l’esperienza del pellegrinaggio, occasioni continue di riflessione, di scoperta e di gioia.

Il vescovo Giuseppe rivolge un appello alle parrocchie, ai gruppi, ai ministri straordinari della comunione: “Fate conoscere l’esperienza, per vivere così un ‘pellegrinaggio giubilare condiviso’. In questo Anno Santo della Speranza, alla ricerca di dare un senso alla propria vita”. Egli ribadisce: “La preghiera alla grotta di Massabielle, i segni dell’acqua e della luce, la preghiera del Rosario e la Via Crucis, insieme alla vicinanza e al servizio agli ammalati, ci aiuteranno nel cammino di fede e di conversione”.

L’Oftal è affiancato da un ‘Consiglio’ con sei persone elette dall’assemblea e tre, di nomina vescovile: Tamara Furlanetto, Luciano Gasparotto, Rosetta Lot. Gli eletti sono: Graziella Fantin, Luigina Gardenal, Nadia Martin, Danilo Montico, Andrea Rambaldini e Giulia Segato.

Leo Collin