Cultura
Pordenone, dal 15 marzo inizia Dedica con Kader Abdolah

Pordenone si prepara a vivere il primo grande evento culturale dell’anno dopo la storica proclamazione a Capitale italiana della cultura 2027. Un riconoscimento che porta anche il segno del Dedica Festival, manifestazione divenuta negli anni un punto di riferimento per il panorama letterario internazionale. L’attesa per il festival è altissima. Tutti gli eventi della prossima settimana nel Convento di San Francesco sono già sold out, con liste d’attesa attivate per accogliere il pubblico ancora desideroso di partecipare. L’eco di Dedica Festival supera i confini cittadini: sono già numerose le prenotazioni provenienti da diverse regioni italiane e spiccano iscrizioni con nomi di chiara origine iraniana. Il festival intanto, dopo un fitto programma di anteprime in tutta la regione, ha già preso il via con le attività nelle scuole. C’è molta curiosità attorno alla spilla con il corvo, immagine simbolo dell’edizione 2025 del festival: un omaggio a “Il corvo”, uno dei libri più celebri di Abdolah, e alla cultura persiana, dove l’animale rappresenta un messaggero.
Kader Abdolah, che arriverà a Pordenone accompagnato dalla famiglia e vi rimarrà per tutta la durata del festival, ha inviato un messaggio di felicitazioni per la proclamazione della città a Capitale italiana della cultura 2027, definendo il riconoscimento una vera e propria “vittoria”.
Sul suo rapporto con l’Italia ha dichiarato: “La mia prima esperienza in Italia è avvenuta attraverso un libro. Avevo circa diciassette anni e ho trovato un volume a casa di mio zio, un uomo religioso che non leggeva altri libri se non i suoi testi sacri. Era ‘Pane e vino’ di Ignazio Silone. Poi, all’improvviso, il cinema italiano. E un giorno, un editore italiano, una grande donna (Emilia Lodigiani di Iperborea), mi ha ‘trovato’. Mi ha raccontato che stava camminando verso Santiago de Compostela e, stanca, si è seduta su un marciapiede. Ha chiuso gli occhi, ha dormito un po’. Quando li ha riaperti, ha visto un libro nella vetrina di una libreria con uno strano nome di scrittore: Kader Abdolah. E adesso sono qui, per incontrare tutti voi”.
Sull’esperienza che lo attende a Dedica, lo scrittore ha aggiunto: “La risposta migliore a questa domanda è venire da voi, stringere la mano a chi mi ha invitato e ai lettori delle mie opere. E ammirare la vostra città, la vostra lingua e la vostra cultura”.
Il festival propone un programma ricco e variegato: undici appuntamenti tra incontri, spettacoli teatrali, cinema e mostre per esplorare il tema dell’esilio, della memoria e dell’identità. Tra i momenti clou, la presenza del pianista Ramin Bahrami, che chiuderà il festival sabato 22 marzo al Teatro Verdi, e la mostra fotografica “Eyewitness: Iran” del premio World Press Photo Manoocher Deghati, che inaugurerà domenica 16 marzo. Da segnalare anche la prima presentazione italiana della nuova edizione de “Il messaggero. Vita di Muhammad il Profeta” (Iperborea), in calendario giovedì 20 marzo.
Due intense letture teatrali, “Scrittura cuneiforme” con la regia di Gabriele Vacis e “Il corvo” con Giuseppe Cederna, esploreranno i temi cari a Abdolah. Spazio anche al documentario “Getting older is wonderful” con la partecipazione del regista Fabrizio Polpettini e dello stesso scrittore, e al dibattito geopolitico “L’enigma persiano” con Francesco Strazzari e Cristiano Riva.
C.S.