Chiesa
Papa al Gemelli: preghiera anche dal carcere di Bangui

Le preghiere per Papa Francesco, ricoverato al Gemelli, riuniscono ormai i cinque continenti. Gli occhi sono puntati sull’ospedale romano e su piazza San Pietro. Messe, rosari, momenti di silenzio e letture della Bibbia accomunano chi vuol bene all’uomo Jorge Mario Bergoglio e al pontefice della Chiesa cattolica. I media di tutto il mondo forniscono notizie sulla sua salute, avendo come fonte i bollettini medici e i media vaticani. Preghiere particolari si levano dalle basiliche giubilari romane dove i pellegrini continuano ad affluire.
In ogni angolo del mondo. Anche il mondo missionario si mobilita. Alla redazione di Popoli e Missione giungono testimonianze intense, commosse. Si prega per Francesco nelle periferie delle città sudamericane, nelle case generalizie delle suore in Africa, nelle missioni in tanti Paesi asiatici, nei villaggi e nelle isole dell’Oceania.
Dietro le sbarre, in Centrafrica. La voce di suor Elvira Tutolo, missionaria delle suore di Santa Giovanna Antida Thouret, giunge, ad esempio, dalla Repubblica Centrafricana. “Sono andata a salutare i ragazzi e i giovani che sono detenuti nel carcere di Bangui: è un servizio che faccio ogni settimana, come missionaria… Ma ieri è stato speciale perché con loro abbiamo pregato per Papa Francesco”.Una preghiera che si è levata da dietro le sbarre.“Il Papa ha chi pensa a lui in Centrafrica, questo è sicuro. Anche perché – spiega suor Elvira – sappiamo che lui ha una preferenza speciale per noi, per la Repubblica Centrafricana e per Bangui in particolare! Quando l’ho salutato in udienza a Roma, i primi di dicembre, l’ho visto nei suoi occhi: quando ho detto ‘io vengo da Bangui’ si è illuminato. E lo so che siamo nel suo cuore, e lui nel nostro”.
Dalla diocesi di Bafatà. Don Lucio Brentegani è fidei donum in Guinea Bissau. “Le periferie del mondo sono in preghiera per la salute di Papa Francesco: tutti noi – dice – preghiamo il Padre che dia a Papa Francesco lunga vita, molta salute perché possa essere lui a donarci il vescovo per la diocesi di Bafatá che aspettiamo da quasi quattro anni”. In questi giorni c’è la recita del rosario “per il Papa qui a Bafatà: questo è il segno che la preghiera per la salute di Francesco ci sta a cuore, e sta a cuore a tutti i guineani, anche a quelli che vivono nei villaggi più dispersi e lontani dalle città”.
Nei Paesi scandinavi. Maria Soave Buscemi è una missionaria laica e fidei donum che svolge il suo servizio pastorale in vari Paesi del Nord Europa. Nazioni attraversate da forte secolarismo, con una presenza cristiana protestante maggioritaria, con una minoranza cattolica e altre fedi portate dagli immigrati. Anche qui ci si raccoglie pregando per il Papa. Maria Soave confida: “Quel giorno di cinque anni fa, durante il Covid, pregavi per noi, da solo, in una piazza San Pietro silenziosa e irreale. Oggi, nell’ora dell’attesa e del silenzio, siamo noi che preghiamo per te, Papa Francesco”.