Chiesa
Papa al Gemelli: Buenos Aires, messa in plaza Constitución. Mons. García Cuerva, “la sua fragilità vuol essere la nostra forza, ha bisogno di noi ora e della nostra preghiera”

“Oggi ci riuniamo per pregare per la sua salute, la sua fragilità vuole essere la nostra forza; oggi inoltre, pregando per lui, chiediamo perdono a Dio per le volte che lo abbiamo disprezzato, accusato, infangato il suo onore, e lui ci ha sempre risposto dal Vangelo con assoluta misericordia”. È quanto ha affermato ieri l’arcivescovo di Buenos Aires, mons. Jorge García Cuerva, riferendosi a Papa Francesco, durante la messa per la sua salute, celebrata ieri in plaza Constitución. Numerosi i vescovi e i sacerdoti concelebranti, tra cui l’arcivescovo emerito di Buenos Aires, il cardinale Mario Poli, l’arcivescovo di La Plata, mons. Gustavo Carrara, il vescovo ausiliare di San Isidro e segretario generale della Conferenza episcopale argentina (ea), mons. Raúl Pizarro. Tra i partecipanti, numerosi religiosi e religiose, autorità politiche, rappresentanti di movimenti e organizzazioni di vari quartieri popolari e un folto gruppo di fedeli. Ha, affermato, ancora, l’arcivescovo: “Che possiamo mettere in pratica il suo ministero e il suo pontificato una volta per tutte. Il suo pontificato è una boccata di aria fresca e di ossigeno per un mondo soffocato dalla violenza, dall’egoismo e dall’esclusione. Per questo ha bisogno di noi ora, quando è un po’ a corto di ossigeno. Che la nostra preghiera sia quella boccata d’aria pura che arriva ai suoi polmoni, affinché possa recuperare la salute”.
Mons. García Cuerva ha sottolineato: “Nel Vangelo che abbiamo appena proclamato, Gesù guarisce una persona che era sordomuta. Oggi celebriamo questa messa per la salute di Papa Francesco in questa piazza dove più di una volta, quando era cardinale Bergoglio, ha detto che molti sono sordi e non vogliono sentire il clamore e il grido delle vittime dell’ingiustizia e dell’esclusione, una piazza dove molti sembrano muti perché scelgono di non parlare di ciò che sta accadendo, di non parlare di tanti volti concreti che esprimono tanta emarginazione”.
E ha aggiunto: “È per questo che siamo in questa piazza, perché il cardinale Bergoglio ha alzato la sua voce profetica denunciando tante ingiustizie, chiedendo giustizia e migliori condizioni di vita per i più poveri. Una volta in questa piazza, ha detto che la nostra società è piena di uomini e donne picchiati, pestati ai bordi delle strade, che alcune organizzazioni legate alla tratta e al narcotraffico ne fanno una fabbrica di schiavi, un vero e proprio ‘tritacarne’. Parole forti che dimostrano quanto questa piazza e la sua realtà più dura abbiano significato e significhino nel cuore di Bergoglio”