Portogruaro
Portogruaro: 7 dicembre la veglia con la reliquia di Carlo Acutis; 8 dicembre santa messa
Una veglia di preghiera sulla figura del Beato Carlo Acutis viene proposta sabato 7 dicembre alle 20.45. Domenica 8, solennità dell’Immacolata Concezione di Maria, alle 10.30 ci sarà la messa di intronizzazione della reliquia del beato Carlo, animata dai vari gruppi, con il parroco don Andrea Ruzzene e la comunità. L’incontro prosegue alle 12 in Oratorio
Una veglia di preghiera sulla figura del Beato Carlo Acutis viene proposta sabato 7 dicembre alle 20.45 per i giovani del portogruarese e dei dintorni. Si tiene presso la chiesa della Beata Maria Vergine in Portogruaro (via Sardegna). Sarà presieduta dal vescovo diocesano Giuseppe Pellegrini che guiderà il cammino processionale. Sarà esposta anche una reliquia del giovane Carlo, che considerava l’eucarestia ’la mia autostrada verso il cielo’.Domenica 8, solennità dell’Immacolata Concezione di Maria, alle 10.30 ci sarà la messa di intronizzazione della reliquia del beato Carlo, animata dai vari gruppi, con il parroco don Andrea Ruzzene e la comunità. L’incontro prosegue alle 12 in Oratorio, con un momento di festosa condivisione.Già martedì 3, alle 18.30, nella chiesa della BMVR è prevista la messa di apertura del cammino di spiritualità, dedicato al beato Carlo Acutis, col parroco don Andrea e la comunità. Coinvolgendo, di giorno in giorno, anche i vari gruppi del Catechismo (alle 15), mentre la messa è alle 18.30.Giovedì 5, alle 20.45, inoltre, ci sarà monsignor Roberto Tondato, vicario generale della diocesi, ad animare la ’Veglia di preghiera’ alla quale sono attesi tutti i genitori della parrocchia. Don Roberto commenterà le parole del beato Carlo: ’Con lui vivevo la presenza reale di Cristo’.Venerdì 6, alle 15 sono nuovamente attesi i ragazzi che frequentano il cammino di catechesi. Mentre alle 18.30 c’è la messa.Biografia. Carlo nasce a Londra, il 3 maggio 1991. Vive a Milano, ma trascorse lunghi periodi ad Assisi, ove respira la spiritualità di san Francesco. Colpito da una forma di leucemia fulminante, la vive con spirito esemplare, come una prova da offrire per il Papa e per la Chiesa. Lascia la scena di questo mondo il 12 ottobre 2006 a 15 anni.La santità è il suo chiodo fisso, la molla che lo fa stare in modo ’originale’ sui banchi di scuola, in pizzeria con gli amici o in piazzetta per la partita di pallone. Non è geloso del suo ’kit per diventare santi’. Lo svela e lo regala a tutti. Contiene i seguenti ingredienti: un desidero grande di santità, con messa, comunione e rosario quotidiano; una ’razione’ giornaliera di Bibbia; un po’ di adorazione eucaristica; la confessione settimanale; la disponibilità a rinunciare a qualcosa per gli altri.Per lui è normale cercare amici in cielo. Nel suo sito internet c’è la sezione ’scopri quanti amici ho in cielo’, dove compaiono i santi ’giovani’, quelli che hanno raggiunto la santità in fretta.Anche lui è convinto di non invecchiare. ’Morirò giovane’, ripeteva, ma intanto riempiva la giornata di attività: coi ragazzi del catechismo, con i poveri alla mensa Caritas, con i bambini dell’oratorio.Tra un impegno e l’altro trovava il tempo per suonare il sassofono, giocare a pallone, progettare programmi al computer, divertirsi coi videogiochi, guardare film polizieschi, girare filmini con i suoi cani e gatti. E, naturalmente, trovava il tempo per studiare: frequentava infatti con profitto il liceo milanese ’Leone XIII’.Leo Collin