Diocesi
Concordia: sabato 11 ore 9,30 in cattedrale due nuove ordinazioni sacerdotali
Si tratta di Don Innocent e don Linus: dalla Nigeria alla nostra diocesi di Concordia-Pordenone
on Innocent e don Linus, giovani nativi dalla Nigeria, saranno ordinati preti sabato 11 giugno, alle ore 9.30, nella cattedrale di Santo Stefano in Concordia Sagittaria, dal vescovo Giuseppe Pellegrini. E’ stato il presule ad invitare ed accogliere nella diocesi di Concordia Pordenone i due giovani, quando frequentavano il loro Seminario regionale, in Nigeria.Fu il 13 giugno 2017, memoria di san Antonio di Padova, il giorno nel quale entrambi ricevettero l’invito a frequentare il Seminario di Pordenone.Dopo l’ordinazione, con profondo spirito ecclesiale missionario, riceveranno, il mandato: o rientrare in servizio nella propria diocesi di provenienza; o rimanere in servizio presso la nostra Chiesa diocesana, presso la quale, in questi anni, sono maturati, hanno studiato, hanno stretto delle relazioni e hanno vissuto delle esperienze pastorali diversificate.
DON LINUSLinus Chinem-Emerem Nwachukwu è nato il 4 giugno 1992 a Portharcourt, in Nigeria, da una famiglia di 9, tra sorelle e fratelli.Nel Paese ha frequentato la scuola primaria e le medie inferiori in un Istituto dei Pentecostali, acquisendo la padronanza dell’inglese.Dal 2003 al 2009 ha frequentato il Seminario minore di Osina, “imparando a studiare, pregare e crescere in sapienza”, secondo i principi che gli trasmettevano. All’occorrenza, insegnava ad altri ragazzi, alcuni elementi della religione e della letteratura inglese.Ritiene che abbia contribuito a favorire i germi della personale vocazione, ascoltando così il Signore che lo chiamava, il fatto che da ragazzo, da chierichetto, osservava affascinato lo stile dei preti.Quando ha confidato a mamma Giuliana il desiderio di entrare in Seminario, lei è rimasta meravigliata. Quando è diventato diacono, gli ha confidato che si era rivolta al Signore, dicendogli che, se questa fosse veramente la sua vocazione, lo ascoltasse. Dovette sostenere anche un “colloquio-esame”, per essere accolto nel Seminario, col vescovo Orlu Augustine Ukwuoma.Da autodidatta ha imparato la musica, la danza e il canto, strimpellando col pianoforte e l’organo. Si appassionava nell’animare il catechismo, con i piccoli. Oltre a far visita agli anziani e agli ammalati, era felice di giocare a calcio.Nel 2012-13 ha vissuto una sorta di “anno propedeutico” per verificare la propria vocazione, dedicandosi alla preghiera, allo studio e al lavoro manuale: manutenzione del verde e giardinaggio.Dal 2013 al 2016, il vescovo Orlu lo ha mandato a frequentare gli studi di filosofia, nel Seminario di un’altra diocesi, impegnandosi nel frattempo nell’apostolato.Nel 2016-17, nel Seminario minore fa da animatore e insegna religione. Erano in sei seminaristi, che offrivano la presenza, in mezzo ad oltre 500 ragazzi.Giunto in diocesi, il 28 settembre 2017, con Innocent, poiché conoscevano solo l’inglese, hanno seguito un “corso intensivo” con don Pieraldo Colussi. Ha così potuto fare anche rapide escursioni a Venezia, Padova, Roma, apprezzando anche dei piatti tipici.Il 5 settembre 2021 è stato ordinato diacono.Ha avuto anche delle esperienze pastorali a Corva; a San Quirino con don Aniceto; a Montereale, con don Renzo, musicista; a Spilimbergo, con don Giorgio, che lo ha coinvolto nella vita dell’Oratorio, degli Scout, la catechesi e nel portare la comunione agli anziani. Ha anche celebrato un battesimo.Farà la “prima messa” a Spilimbergo.Infine rientrerà al suo Paese, a disposizione del vescovo Orlu. “Consapevole che il Signore lo sta coinvolgendo in un cambiamento non biologico, ma ontologico, chiamandolo a far conoscere Gesù agli altri; affidandosi a Lui, superando tutte le paure; a servizio di tutti, compresi i soli e gli emarginati. Vorrebbe avere lo stile di San Paolo, audace ed entusiasta nel predicare”.
DON INNOCENT
Okoroama Innocent Kelechi è nato a Owerri, in Nigeria, il 12 febbraio 1992, ultimo di una famiglia di otto fratelli. E’ stato battezzato nella chiesa di Aba, Paese presso il quale la famiglia si era trasferita. Qui ha frequentato la scuola materna e le elementari, facendo anche l’esperienza del chierichetto.E’ entrato nel Seminario minore della diocesi di Orlu, ad Osino, affascinato dalla figura del prete che egli aveva conosciuto da ragazzo, molto generoso nell’aiutare le altre persone, recando loro tanta felicità. Incoraggiato dai genitori, con mamma Letizia, i quali avevano voluto che egli frequentasse la “secondary scool”, in quel Seminario, fino ai “Corsi di filosofia”. Rientrava in famiglia nelle vacanze di dicembre o in quelle estive, a giugno, con tanta nostalgia. A volte, arrecandogli così tanta gioia, i genitori venivano a trovarlo la domenica, in Seminario.Ha fatto nel frattempo anche un’esperienza presso la tipografia e la redazione del settimanale della diocesi, intitolato “Forum”. Collaborava nell’aiutare a tenere la contabilità e curava la stesura di alcune notizie di cronaca, scritte in inglese: ad esempio, sulle grandi feste in occasione dei matrimoni; sulla visita pastorale tenuta dal vescovo nei vari Paesi; sull’organizzazione delle feste parrocchiali.Ha collaborato anche nell’animazione del cammino vocazionale, assieme ad alcuni compagni di classe, affiancando gli educatori o formatori, nell’offrire una testimonianza e raccontando le proprie esperienze di vita.E’ poi entrato nel Seminario inter diocesano “Seat of Wisdom” (Sede della Sapienza), ad Owerri. Qui ha ci ha vissuto per ben quattro anni, studiando, pregando e collaborando con i formatori, durante l’esperienza dell’anno pastorale, che si faceva dopo gli studi della filosofia, per riflettere sulla propria vocazione.Ricevuta la notizia dal vescovo Augustine T. Ukwoma, assieme al collega don Linus, dell’accoglienza nel Seminario di Pordenone, hanno fatto il viaggio in aereo, per raggiungere l’Italia, accolti a Venezia da un prete missionario nigeriano.Il 30 giugno conseguirà il baccalaureato, in Seminario a Pordenone e a giugno sarà prete.Per don Innocent essere prete significa dedicarsi a diffondere l’amore di Dio, alle persone che incontri, sentendoti parte di una famiglia più grande, nella quale Gesù insegna ad amare come lui ci ha amati. Ad aprirsi agli altri, nel dialogo e anche nel sacrificio, ricordando che “Servire è Regnare”. Dialogando anche con i giovani che vivono un tempo di confusione, a causa della crisi di valori che sta attraversando la società. “Qui le famiglie hanno due figli al massimo, e non capiscono quanto bello è essere in otto e aiutarsi l’un l’altro”.E’ lieto delle esperienze pastorali che ha fatto a Zoppola, Ovoledo, Murlis, Poincicco e Cusano, con don Antonio Buso. Resterà indimenticabile l’esperienza fatta ad Assisi, ad un campo scuola all’Eremo delle Carceri; come pure ad Auronzo, ove si è recato per l’attività dell’estate, con altri animatori e ragazzi.Leo Collin