“Diario di prigionia” di e con il cardinale George Pell

Sabato 25 intervistato dal prof. don Giuseppe Costa in Seminario nell'ambito di Ascoltare Leggere Crescere

L’incontro col Rettor maggiore dei Salesiani, ha offerto l’occasione per una conversazione con don Giuseppe Costa, salesiano, segretario personale di don Angel, e suo portavoce. E’ conosciuto anche dai lettori del Settimanale. In questi tre lustri, egli infatti seguiva, dapprima, la produzione della Libreria Editrice Vaticana, la Lev.In questi ultimi anni è maturato un riferimento allargato all’editoria religiosa, coinvolgendo varie editrici cattoliche e laiche, in un cammino di crescita, con le rassegne intitolate: “Ascoltare, Leggere, Crescere”, proposte da “Eventi”, col rag. Sandro Sandrin.Don Giuseppe è riconoscente per il fatto che la proposta, è divenuta un fatto ecclesiale, sociale e culturale, molto apprezzato.Cosa significa far parte della segreteria del rettor maggiore?Essendo il suo portavoce unico, ufficiale, coordino le visite che egli compie nelle varie Case e Ispettorie salesiane e, dal punto di vista ecclesiale e sociale, lo accompagno, curando anche gli interventi che egli traccia, a proposito delle 32 Istituzioni Religiose che sono in relazione con lui, sparse nei 134 Paesi del mondo, dal Vietnam, alla Corea, all’Europa.Prosegue confermando che l’incontro di Pordenone è stato una felice occasione, favorita dal fatto che nel territorio ci sono centinaia di ex allievi, venuti a contatto con la famiglia salesiana, dal 1924. Per questo specifico appuntamento, hanno potuto muoversi per un paio di giorni in auto, da Torino. Felice anche per l’ospitalità, grazie all’apporto dell’Istituto alberghiero e dalla risposta delle Autorità.Dopo aver operato per cinque anni come consultore, nel Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali della Curia Romana, don Giuseppe ha fatto l’esperienza alla editrice Sei e al Bollettino Salesiano. “Ho potuto conoscere i ’progetti pastorali sulla comunicazione’, dei vari Paesi del mondo. Allora il Bollettino aveva una tiratura di 700 mila copie, in Italia. Le altre edizioni, raggiungevano oltre sei milioni, nei vari Paesi, offrendo uno spaccato molto ampio sulla famiglia salesiana, dall’America Latina, alla Patagonia, al Venezuela e all’Africa. E’ stata un’autentica scuola di giornalismo internazionale”.Con papa Francesco, come è cambiata la comunicazione?Il pontefice privilegiava la comunicazione diretta, reputata molto efficace, imprimendo così una svolta notevole. Qualche volta il fatto ha costituito anche dei problemi alla Sala Stampa Vaticana e all’editoria classica libraria. Nel frattempo, accanto alla Lev, si sono fatte avanti varie editrici laiche, interessate alla vita della Chiesa. Già con papa Benedetto XVI° richiedevano di poter produrre in autonomia, creando così una costruttiva concorrenza e versando le ’royality’, per i diritti d’autore.Con l’arrivo del digitale, la produzione cartacea è andata in crisi?Diciamo che si è verificata nel frattempo una rivoluzione globale, che ha messo in crisi non solo la produzione libraria, ma anche stili di vita come il silenzio e la meditazione. Anche la pandemia ha cambiato molte cose.E dalpunto di vista del mondo librario?Dal punto di vista librario, si è perso l’interesse per la ’narrativa classica’, col gusto della lettura meditata che, oltre alla capacità di scrivere, ha contribuito a far perdere il gusto di leggere, cercando l’immediatezza, on line. Si è verificata una perdita di oltre il 30% nella narrativa. Occorre che la Scuola e la Società riscoprano il valore di rieducare alla lettura. Servono anche Autori preparati a ciò.Ora, da due anni, don Giuseppe si trova a Roma. Ha un bel ricordo di quando viveva a Catania. Le Scuole salesiane, in Sicilia, erano poche, come pure gli abitanti. Ora sono circa 600 mila gli abitanti ed egli ricorda, compiaciuto, che un Sindaco aveva commentato, dicendo che l’Isola era cresciuta coi Salesiani.