Speciali
Luoghi da campi: spesso in montagna ma anche al parco del Seminario diocesano
A tutto campo: ragazzi in trasferta
Le caratteristiche del territorio sono uno degli elementi che contribuiscono a qualificare la proposta educativa, ricreativa e di aggregazione, proposta dai campi scuola, che numerosi vengono organizzati in questi mesi, da associazioni, gruppi, parrocchie e altre realtà.Parco del Seminario. Una conferma, alla prospettiva enunciata, viene offerta qui in casa, grazie al suggestivo parco del seminario, con alberi centenari; il laghetto con la grotta della Madonnina, ai piedi della quale sgorga un’acqua zampillante; il fiume Noncello; il verde di un’area che un tempo si chiamava “le marcite”, irrorata da acqua a scorrimento naturale; ed un suggestivo percorso, che collega alla comunità di Torre, ricca di storia e presenze significative.Per questo fascino naturale, da alcuni anni, l’associazione Panorama, con Gianni Furlan, Michele Scaramuzza e la capo campo Cristiana Madaro, qui promuovono lo “Junion Camp Panorama”, con oltre una sessantina di ragazzi e ragazze, accompagnati da una decina di animatori e da istruttori qualificati, adulti. Ecco alcune delle avvincenti attività: mountain-bike, atletica, ski roll, parkour, orienting, canoa, scacchi e dama e fotografia.Tramonti. La Val Tramontina, ha un fascino tutto suo. Sprigiona dall’alternarsi di stratificazioni rocciose calcaree, alla presenza dell’acqua e del verde delle piante. Il territorio è ben mantenuto, da solerti amministrazioni comunali che, con la loro sollecitudine, incoraggiano non solo il rientro di cittadini emigrati, accolti nelle varie “sagre paesane”, ma attraggono l’arrivo di gruppi parrocchiali, che si avvalgono delle strutture messe a disposizione. Di queste ultime, ora si fa una rapida rassegna.”Casa tra i monti”, gestita dalla parrocchia di Roveredo; messa a disposizione di vari gruppi; dispone di un’ampia superficie verde curati nella manutenzione da un gruppo di volontari; lo spazio è adibito a campi gioco e suggestive celebrazioni, attorno ad un’ampia fontana; “Casa Madone di Tramons”; “Vecchia e nuova canonica”, gestite dalla parrocchia.A Tramonti di Sopra, c’è “Casa Bianca”: si raggiunge inerpicandosi su un sentiero; “Casa alpina Roppa”, in località Pradiel, gestita dall’unità pastorale Concordiese; “Casa Paisa”, in località Pradiel, gestita dalla parrocchia di San Stino; Canonica, con sala polivalente ed area sportiva, gestita dalla parrocchia di Tramonti di Sopra; Scuola materna ed elementare, in località Matan, gestita dal Comune, frequentata da gruppi sportivi; “Centro ecumenico Menegon”, e “Campeggio Val Tramontina”, gestiti dal Comune.A Campone ci sono le Case gestite rispettivamente dalle parrocchie di Rorai piccolo e di San Giorgio della Richinvelda.A Chievolis, oltre allo “Antico Convento”, con Casa e “dependance”, gestiti da don Aldo Moras, in località “Muinta”, c’è una Casa, gestita dal Collegio Marconi di Portogruaro; oltre ad un appezzamento, presso il quale piantano le tende dei gruppi Scout.Lago di Barcis. Inerpicandosi lungo Val Cellina, ricchissima di località suggestive, molto frequentate soprattutto da gruppi dell’Agesci, oltre alla “Casa Scout” di Andreis (vedi altri articoli), piace segnalare le risorse offerte dal lago di Barcis. Ora pieno d’acqua. Cosa che non sempre avviene. Ci sono stati momenti che consentivano di intrattenersi a prendere il sole, giù per le sponde.Nel “lato destro del lago”, nella zona ricca di boschi, c’è la “Casa per vacanze”, della parrocchia di Porcia. È inoltre in corso di costruzione un nuovo ponte, che presto verrà inaugurato. Anch’esso favorirà la vitalità del territorio, anche se ora ha visto, in prevalenza, l’affollarsi di camions, che transitavano con le ghiaie, estratte nella zona, grazie alle periodiche concessioni.Qui domina il tragitto del Cellina. Col suo percorso torrentizio, ha generato altri rami e, nei secoli, ha creato delle suggestive “forre”, paragonabili a dei “Canyon”. Un esempio per tutti è quello refrigerante e spettacolare, del “Rio Molassa”, che si presenta come un “orrido”, oltre a favorire la crescita di una vegetazione specifica, apprezzata dagli appassionati naturalisti.