Fossalta di Portogruaro, don Battel rientra in Bolivia

Nella parrocchia "Nuestra Senora de los Angeles"

Rientra in Bolivia don Roberto Battel, classe 1943, missionario fidei donum, nativo da Fossalta, ove in questi giorni ha soggiornato, presso il fratello Gabriele. Torna nella parrocchia “Nuestra Senora de los Angeles”, periferia della città di La Sierra, zona “El Quior”. Città con ben otto istituti scolastici, con migliaia di studenti: due, a suo tempo, fondati dai Salesiani; ora sono tutti statali. Nel territorio, la maggioranza dovrebbe essere costituita da Cattolici; diffusi anche gli Evangelici e gli appartenenti alla Chiesa Boliviana, una sorta di setta, con un vescovo che conta su una esigua porzione di clero locale. La popolazione si sostiene con l’attività commerciale, il trasporto, la macchina della scuola pubblica e il lavoro edilizio.

A suo tempo la stessa diocesi sostenne un progetto missionario che vedeva come protagonisti i coniugi Paula Battiston e Lino Vesco, con radici a Cordovado e a Concordia, tutt’ora attivi nell’impegno missionario; essi continuano a seguire la vita della chiesa locale, attraverso questo settimanale e con gli aiuti che a loro giungono da amici e conoscenti. Il “primo amore” per la Bolivia è nato per l’appunto a don Roberto, come lo stesso Ufficio missionario allora narrava. “La diocesi, col Centro Missionario, vuole avere un’attenzione particolare per gli sposi Battiston e Vesco, che da più di vent’anni sono impegnati in Bolivia. La coppia è espressione di quei laici che, in forza del loro battesimo, hanno sentito questa passione per la ’missio ad gentes’ e, attraverso un sacerdote amico: don Roberto Battel, cappellano a Cordovado dal 1974 al 197, sono approdati in Bolivia unendosi, attraverso le Suore Rosarie di Udine, alla diocesi di La Cruz. La loro presenza è attenta al servizio dei più poveri, coi seguenti progetti: la Casa Famiglia, con l’aiuto ad oltre settanta bambini e ragazze ospitati, come sostegno nei momenti di difficoltà. L’Assistenza nel pagare un medico, per le necessità degli ammalati, poi accompagnati, nel momento del recupero fisico, sostenendoli con medicine. L’attenzione particolare all’istruzione scolare, per aiutare i bambini a recuperare fiducia in sé stessi e accedere ai livelli scolastici superiori. La Catechesi e l’impegno nella liturgia, col servizio alla parrocchia di San Rocco, in Santa Cruz”.

Il progetto nasceva come risposta a queste esigenze, anche per offrire un ambiente semplice e dignitoso alle mamme e ai giovani. Ognuno poteva dare un aiuto, nel sostenere la loro testimonianza in terra boliviana, con donazioni specifiche o contribuendo all’iniziativa quaresimale “Un pane per amor di Dio”, con le offerte allora raccolte nelle cassettine, che sarebbero per l’appunto state destinate dalla diocesi anche al progetto che Lino e Paula stavano, e stanno tutt’oggi portando avanti. Un progetto che, nella fiducia piena e totale alla Provvidenza, continua ad essere un segno concreto dell’amore dei due sposi, che donano la loro vita a servizio dei più poveri, con l’auto da tante persone.