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Tutti vaccinati i (prima dose) invitano a rendersi disponibili
La testimonianza della famiglia Giacomel
Siamo contenti di aver potuto accedere alla prima parte del vaccino anti Covid, della Pfizer”, confida la dottoressa Giacomel, medico di base, assieme al marito Tullio, di professione dentista e i propri figli (vedi foto). Il richiamo è previsto fra 21 giorni, su appuntamento. Lo hanno fatto nei giorni scorsi, presso il Centro immuno trasfusionale dell’Ospedale Civile di Pordenone. Prenotato attraverso la Farmacia, in quanto il Cup dava continuamente segno di occupato. Hanno avuto la precedenza, in quanto impegnati nel settore della sanità, compreso il figlio, anch’egli odontoiatra, classe 1994.
Al telefono ha confidato: “Eravamo un po’ emozionati, in quanto ci sembrava di vivere un evento storico. Ci riteniamo fortunati, perché il vaccino ci rende tranquilli, anche se dovremo continuare a mantenere le abituali regole di sicurezza – mascherina, igienizzazione e prudente distanza, il più possibile”.
Anche il fratello Giovanni, studente in medicina, classe 2000, è stato invitato dalla propria Facoltà di Medicina di Trieste, a fare la prenotazione del vaccino, con tanto di precedenza in quanto, come studenti, frequentano alcuni reparti ospedalieri.
Tutti quattro rivolgono ai lettori un invito corale, a rendersi disponibili a fare il vaccino: “Per proteggere se stessi e interrompere la catena di diffusione del virus, promuovendo il valore della salute, che è un bene pubblico, e non solo un fatto privato!”.
Invitano a farsi avanti nella richiesta, anche chi ha degli Anziani in casa, come pure quanti sono tutori o amministratori di sostegno delle persone anziane o soggette ad altre fragilità e quindi più a rischio. Hanno infine concluso, spiegando che si tratta di una semplice puntura, che non è più fastidiosa di quella di una zanzara.
LA CAMPAGNA VACCINALE E’ già partita la prima fase della “campagna vaccinale”, con circa 8 milioni di dosi dei vaccini della Pfizer-Biontech – stanno pure giungendo gli altri tipi. Le categorie prioritarie sono quelle degli operatori sanitari e socio-sanitari; gli anziani delle Rsa col personale che li segue, come pure gli ultra ottantenni. Sono mobilitati circa 300 ospedali e unità mobili, con 1.500 gazebo e ambulatori, compresi degli spazi pubblici, come le fiere, le palestre. E’ previsto il coinvolgimento di circa 20 mila operatori.