Don Vincenzo Gallo il militare chiamato ad essere diacono

Sarà ordinato dal Vescovo domenica 15 novembre nella chiesa di San Giorgio

Un nuovo diacono permanente verrà ordinato dal vescovo Giuseppe Pellegrini, domenica 15 novembre, alle 15, nella chiesa di San Giorgio in Pordenone. Durante il rito consacratorio, il presule gli imporrà le mani affinché, con i preti e il vescovo stesso, abbia il compito di santificare, di insegnare e di governare il Popolo di Dio, prendendosi a cuore il servizio dei fratelli e in particolare dei poveri, dando così un contributo alla “Civiltà dell’amore”.Si chiama Vincenzo Gallo, classe 1985, giunto in Friuli nel 2012; tutt’ora in servizio come militare di truppa; sposato nel 2012, con Roberta, che condivide la sua scelta e, a suo tempo, gli ha fatto da “tutor” negli esami, al termine dei corsi seguiti all’Istituto di Scienze Religiose, negli ambienti del Collegio Marconi, in Portogruaro. Mentre era in servizio a Maniago, il compianto don Paolo Zovatto gli ha fatto la proposta di riflettere sull’eventuale “vocazione alla diaconia”; nel 2016 si è traferito a Pordenone, sempre in servizio nell’esercito; qui è entrato in contatto col parroco don Roberto Laurita, col quale ha proseguito il dialogo e la collaborazione.Già da ragazzo, a Napoli, frequentava l’Azione Cattolica. Tra i suoi graditi ricordi, c’è l’episodio del papà che, in cattedrale, se lo è posto a cavalcioni sulle spalle, dicendo a voce alta: “Da terra alle spalle è mio, o Signore; dalle spalle in su è del Signore”. Allora aveva solo 8 anni, ma questo episodio non l’ha più dimenticato. Da adolescente dava una mano presso il Centro Caritas “Binario della solidarietà”, che accoglie tutt’ora i barboni, per un pasto, o un posto letto; si tratta di “senza dimora”, in prevalenza italiani, che vengono accompagnati in un percorso di reinserimento sociale, arginando, temporaneamente e/o definitivamente le difficoltà o i disagi che essi manifestano; restituendo loro dignità, promuovendo autonomia e integrazione.Nel 2012 ha iniziato a frequentare l’Istituto di Scienze Religiose, accompagnato dapprima da don Giosuè Tosoni e poi da don Giuseppe Grillo, che tenevano dei periodici incontri formativi. Ora, il punto di riferimento per il cammino diaconale è curato da don Daniele Rastrelli.Si sente arricchito dal cammino fatto, in quanto lo studio e la preghiera, gli hanno aperto il cuore a varie problematiche ecclesiali, che gli consentono di crescere anche nell’itinerario sponsale. Sarà lieto di mettersi a servizio della Chiesa locale, là dove il vescovo Pellegrini gli chiederà di compiere un servizio di diaconia.Originalità di un ministero Per l’occasione, il parroco don Roberto Laurita, docente di scienze teologiche, in più istituti, specializzatosi anche alla Sorbona di Parigi, propone un agile, utile e documentato dossier di 24 pagine, arricchito da immagini in bianco e nero, intitolato: “I Diaconi nella Chiesa. Originalità di un ministero”.Nell’excursus storico tracciato, si coglie il cammino, fatto nei secoli, all’interno della Chiesa, per definire l’identità e i compiti affidati ad alcuni uomini, nello svolgere il “servizio della diaconia”, affidando loro il compito dell’annuncio e della testimonianza della Parola, attraverso l’assistenza ai poveri e agli infermi, in un profondo legame col Vescovo. Successivamente si verificherà un declino di tale servizio, assunto dagli stessi preti e dai monaci, che nei monasteri accoglieranno poveri, pellegrini e malati.Col Concilio Vaticano II è stata rilanciata la scelta e l’immagine di una “Chiesa serva”, col recupero del diaconato permanente, per sottolineare la diaconia del Cristo, come emerge anche dai testi evangelici delle Beatitudini e del Giudizio finale.”Servizio” che aiuta tutta la Chiesa a cogliere e vivere la diaconia, promuovendo la crescita del Regno, con la “Civiltà dell’amore” posta in risalto nel dossier, come “Espressione di Paolo VI, cara a Giovanni Paolo II – missione affidata a tutti, compresi preti e vescovi, realizzata specialmente dai laici”, nel contesto del sacerdozio profetico, regale e sacerdotale di Cristo.Pertanto, riassumendo, oggi risalta la figura del diacono, ministro ordinato, col compito di santificare, insegnare e governare il Popolo di Dio, attento e responsabile della dimensione del servizio dei fratelli, in particolare dei poveri, segno della presenza del Cristo nel mondo. Scelta fatta propria anche da Vincenzo Gallo.