Pordenone
Scout sul web, ma sognando i campi estivi
In tempo di quarantena i capi s’ingegnano a proporre comunque un’attività ai ragazzi
In questo tempo di “quarantena”, non c’è gruppo parrocchiale che non curi i collegamenti in rete, a livello di ragazzi o adolescenti, come per le branche dei Lupetti e degli Esploratori, attraverso il dialogo con le famiglie, che di fatto forniscono il telefonino ai più piccoli. Scelta condivisa anche da molti catechisti e da altre aggregazioni, che stanno inviando in redazione materiale stimolante, come la parrocchia di Vallenoncello, con la “lettera ai ragazzi” e il Don Bosco, con dei video, arricchiti dal famoso “buongiorno”, secondo lo stile di san Giovanni Bosco.Anche gli assistenti ecclesiastici dei vari gruppi scout del Friuli, sul canale YouToube, informa don Luca Basaldella, assistente della “zona di Pordenone”, si stanno impegnando a rotazione per delle catechesi legate ai Vangeli delle domeniche e della Settimana Santa (#labuonanotizia – Rimaniamo insieme verso la Pasqua).Il gruppo del PN3, Sacro Cuore-Comina, col capo Corrado Turchet e la figlia Erica, che segue la trentina di ragazzi e ragazze, appartenenti ai Lupetti e Coccinelle, stanno proponendo un cammino educativo in rete. E’ animato da Maria Calabretto, (Akela), Giovanni Biscontin (fratel Bigio) e la stessa Erica (Ka) – i nomi tra parentesi rispecchiano alcuni dei personaggi presenti nel “Libro della giungla”, adottato dal fondatore dello scautismo Baden Powel, per l’ambiente fantastico che rievoca – immerso nella natura -, ideale per questa fascia d’età, fino ai dodici anni.Attraverso la rete del computer o per telefonino – wathshapp o altre piattaforme -, si sussegue un sistematico e pianificato invio di messaggi, tradotti in agili video – una sorta di telegiornale -, con scenette riprese dal vivo e collegate tra loro. Si tratta di proposte di attività, in un rapporto di reciprocità: non solo fatte dagli educatori, ma anche dai ragazzi, primi interlocutori, col supporto dei genitori. E’ incoraggiato il dialogo di squadriglia, nel realizzare le varie scene del video. I temi riguardano la cura della persona, l’esercizio fisico, piccole attività di pionieristica, prove di cucina e l’invito a compiere delle “buone azioni”.L’esperienza offre un’alternativa alla facile scelta di passare ore davanti ai video giochi. Si incoraggia una certa manualità, con le proposte di lavoretti o “bricolage”, col recupero del materiale già esistente in casa, favorendo la logica del “riciclo”.L’attività si prefigge di far sentire ognuno dei protagonisti, collegato agli amici, attraverso l’aiuto delle proprie famiglie. Commenta Erica: “Anche se non sono vere e proprie ‘uscite all’aperto’, come siamo soliti fare con i nostri ragazzi, periodicamente, nei fine settimana, si può ugualmente ‘uscire dall’isolamento’ inevitabile, in questo periodo”.Anche se per ora è solo un “sogno nel cassetto”, la tappa del “campo estivo”, che questa fascia d’età vive ogni anno in agosto – nelle tende i più grandi; in ‘accantonamento’ i più piccoli -, rimane sempre viva nel cuore di tutti; dà significato e incoraggia l’impegno ad acquisire varie “competenze e specialità”, che arricchiscono e consolidano la propria “progressione personale”, per divenire “bravi cittadini e lasciare il mondo migliore di come lo si è trovato”, come insegna il fondatore dello scautismo.