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L’11 febbraio: Giornata del malato. L’attenzione a chi si prende cura di chi soffre
Il Papa si rivolge in modo particolare a chi dedica la propria vita a servizio di chi soffre nel suo messaggio per la XXVIII giornata del malato che ricorre l'11 febbraio e scrive: "Cari operatori sanitari, ogni intervento diagnostico, preventivo, terapeutico, di ricerca, cura e riabilitazione è rivolto alla persona malata, dove il sostantivo “persona”, viene sempre prima dell’aggettivo “malata”. Pertanto, il vostro agire sia costantemente proteso alla dignità e alla vita della persona, senza alcun cedimento ad atti di natura eutanasica, di suicidio assistito o soppressione della vita, nemmeno quando lo stato della malattia è irreversibile.
Essere la “locanda del Buon Samaritano” che è Gesù: è questo l’invito rivolto da Papa Francesco nel messaggio lanciato in occasione della XXVIII Giornata mondiale del Malato. E’ proposto a quanti operano accanto alle persone ammalate: “operatori sanitari, medici, infermieri, personale sanitario e amministrativo, ausiliari e volontari”.Proprio l’opera di questi ultimi piace ora sottolineare. E’ composta da un variegato mondo di associazioni. Se ne contano un’ottantina circa, già recensite in altre occasioni, presenti nei vari luoghi di accoglienza e ospitalità: Case di riposo, Rsa e Ospedali.I sodalizi vanno dall’impegno del trasporto, all’assistenza generica o specializzata, offerta alle persone segnate da vari tipi di malanni e anche ai loro familiari. Si aggiungano poi i sodalizi impegnati nel settore del dono: un’ulteriore sottolineatura della gratuità, vissuta non solo offrendo il proprio tempo, ma anche una parte di sé stessi, dal sangue agli organi.
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