Diocesi
A Lourdes con il Vescovo Pellegrini
Si avvicina il pellegrinaggio diocesano a Lourdes con il Vescovo Pellegrini: in trano dal 4 al 10 agosto; in aereo dal 5 al 9 agosto (per informazioni e per partecipare: 3357036279)
Nonostante il calo di presenze, nei pellegrinaggi promossi da alcune diocesi vicine, che privilegiano il pullman, l’Opera Federativa Trasporto Ammalati Lourdes, l’Oftal, con Bruno Cadamuro, si accinge a partire, mantenendo lo stile tradizionale: avvalendosi cioè del treno – con partenza il 4 agosto -, oltre che l’aereo – il 5 agosto, con un totale di 315 presenze.Gli ammalati sono 75 e altrettanti i pellegrini, affiancati da 105, tra dame e barellieri, 8 medici e 6 sacerdoti, tra i quali don Matteo Lazzarin, con una quarantina di giovani, che in questi mesi hanno condiviso, con tanta fantasia, alcune attività di auto finanziamento. Hanno assicurato la loro cordiale e autorevole presenza il vescovo diocesano mons. Giuseppe Pellegrini e il vescovo emerito mons. Ovidio Poletto, impegnati ad infondere un messaggio di speranza e il senso di appartenenza ecclesiale.In questi mesi è stato curato un tempo di preparazione spirituale, che ha fatto capo al Santuario diocesano di Madonna del Monte, sopra Marsure, presenti anche numerosi simpatizzanti.Domenica scorsa, 21 luglio, sempre al Santuario, oltre alla messa presieduta dal vescovo emerito Poletto, c’è stata la consegna dei vari “servizi e compiti”, accompagnata da una intensa catechesi, curata da don Bernardino Del Col – da una vita presente nel mondo della malattia, in qualità di cappellano all’Ospedale civile di Pordenone e fedele accompagnatore ai pellegrinaggi. Il pranzo condiviso ha rinsaldato la gioia dello stare assieme.Bruno Cadamuro ha ricordato che l’esperienza del “pellegrinaggio”, non va’ confusa con una gita. Si caratterizza per la “prossimità e vicinanza” a quanti sono segnati dalla malattia, protratta nel tempo, costringendo le persone sul letto di sofferenza o sulla carrozzina. E che tutti, da buoni Samaritani, sono chiamati a portare un sollievo umano e spirituale a queste persone, come pure un “respiro” alle famiglie che quotidianamente assistono gli ammalati. Compreso il folto gruppo di giovani che, con la loro presenza, trasmette tanto entusiasmo.Tra i “servizi tecnici” risalta quello della cucina, col cuoco Danilo Montico in grado di fornire a tutti la pastasciutta, durante il viaggio; la presenza delle dame e barellieri, affiancati da infermieri volontari, con i coordinatori Paola e Vittorino; per ogni carrozza inoltre è assicurata la presenza di un coordinatore; non manca il “servizio delle comunicazioni”, con Mario. I medici infine sono coordinati dal dottor Dino Bresin.Leo Collin