Pordenone
Cammino di conversione per una Pasqua fonte di Pace
La lettera di don Chino Biscontin: riconoscere i mali per prendere le medicine
Per sperimentare una Pasqua, fonte di pace, occorre fare un cammino di conversione, attingendo alla Parola di Dio e alla celebrazione dell’eucaristia festiva con la comunità. E’ quanto propone don Chino Biscontin nella lettera rivolta alle persone di buona volontà di Palse. Il messaggio ci è parso utile a quanti desiderano condividere un analogo itinerario, a livello personale o di gruppo.Il testo apre ponendo in risalto l’augurio di pace racchiuso nella Pasqua, portatore di fiducia, speranza e libertà. Questo “stile di vita” richiede il superamento di alcune situazioni negative, presenti nella società e nel profondo del cuore umano. Situazioni che invocano una conversione e un cambiamento.
I mali dai quali convertirci
1.”Un crescente egoismo che induce gli individui a dare molta importanza ai propri diritti, ai propri gusti, alle proprie preferenze e comodità, ai propri tornaconti, persino ai propri capricci, ma non siamo disposti a riconoscere una dignità uguale alla propria, nelle altre persone, meritevoli di rispetto, giustizia, solidarietà, apprezzamento, tolleranza. C’è una crescente aggressività nelle relazioni sociali di cui parlano con sofferenza anche coloro che per professione hanno a che fare con il pubblico”.2. “Una organizzazione del lavoro non interessata al bene della gente, e una continua provocazione da parte dei mezzi di comunicazione, compresa l’invasiva pressione della propaganda commerciale. Tutto questo finisce per impedirci di dedicare ’tempo di buona qualità’ per riflettere e maturare convinzioni, per aver cura della nostra anima, dove abita ciò che abbiamo di più prezioso, per coltivare relazioni autentiche. Quelle che rompono la solitudine e creano legami di amore, di amicizia, di prossimità e rendono bello e arricchente lo stare insieme”.3. “Il diffondersi di sentimenti di pessimismo, di sfiducia e non raramente anche di paura, che portano alla chiusura verso il prossimo, ad esagerare le differenze fino a farle diventare motivo di ostilità verso chi non la pensa come noi o semplicemente ha un aspetto diverso dal nostro. Il che rende anche più pesante la caduta nell’individualismo e genera una situazione sociale di attriti e persino di cattiverie”.
La medicina
Quanti hanno maturato nel tempo una docilità all’azione dello Spirito Santo, hanno scoperto che la medicina per curare questi mali si ricava dall’ascolto della Parola di Dio, accolta nella partecipazione all’Eucaristia festiva con la Comunità, alla Preghiera intensa e all’Impegno ad un cammino coerente, ricco di Relazioni umane aperte, una concreta Solidarietà e la disponibilità al Perdono. “Così, la Pace, che è dono del Signore risorto, può divenire dolce ospite della nostra anima e può fare di noi una risorsa di umanità squisita, gli uni verso gli altri”.Una situazione che in qualche modo fa da “modello”, la si può individuare nel cammino che in ogni comunità fanno i ragazzi che si preparano alla prima Confessione e alla prima Comunione. Pur nella loro giovane età, essi “riescono ad intuire la bellezza affascinante e gioiosa della vicinanza di Dio, nostro Padre e di Gesù”.Il messaggio conclude prendendo atto che questi “germi di pace donata dal Signore”, non sempre ricevono un’adeguata cura e attenzione dalla comunità e rischiano di cadere nell’abitudinario, spegnendosi prematuramente. Per questo motivo è degna d’attenzione l’esortazione finale: “Vale la pena, per fedeltà a Dio e a Gesù e per amore di uomini e donne, piccoli e grandi, continuare ad aver ’cura delle anime’, da parte dei genitori, delle catechiste e dei catechisti e di tutti coloro che si impegnano nelle nostre così belle Comunità di cristiani”.Collin Leo