Commento al Vangelo
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Domenica 10 maggio, commento di don Renato De Zan

Una è la via per la vita eterna, Gesù è stato chiaro: "Io sono la verità e la vita"

Parole chiave: Vangelo (131), Diocesi (193), De Zan (48)
Domenica 10 maggio, commento di don Renato De Zan

 

Gv 14,1-12

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «1 Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. 2 Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? 3 Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. 4 E del luogo dove io vado, conoscete la via». 5 Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». 6 Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7 Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». 8 Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9 Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? 10 Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. 11 Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. 12 In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».

 

 

Tematica liturgica

Il lungo brano del vangelo di Giovanni che raccoglie le parole di Gesù nell’ultima ha una costruzione stilistica articolata. C’è una prima parte (Gv 13,31-14,31) che è caratterizzata dal dialogo tra i discepoli e Gesù. Segue una seconda (Gv 15,1-16,16) formata da un lungo monologo del Maestro. La terza parte (Gv 16,17-171a) riprende i dialoghi tra i discepoli e Gesù. L’ultima parte (Gv 17,1b-26) c’è un nuovo monologo del Maestro. Il vangelo odierno (Gv 14,1-12) è tratto dalla prima parte e riporta inizialmente le riflessioni conclusive della risposta di Gesù a Pietro (cf Gv 14,1-4). Segue il dialogo tra Tommaso e Gesù (Gv 14,5-7) e conclude la prima parte del dialogo tra Filippo e Gesù (Gv 14,8-12). I temi biblico-liturgici del vangelo odierno sono molteplici. Vediamone alcuni. Ci sono il tema dell’escatologia (“Vado a prepararvi un posto”), della rivelazione (“Mostraci il Padre”), dell’identità “rivelativa” e non personale tra Gesù e il Padre (“Chi ha visto me ha visto il Padre”), il tema della salvezza universale in Cristo (“Io sono la via, la verità e la vita”), della continuità tra l’opera di Cristo e l’opera del discepolo (“Chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi”) e il tema del ritorno di Gesù al Padre (“Io vado al Padre”). Ciò che coagula questa ricchezza è l’affermazione di Gesù: “Vi prenderò con me perché dove sono io siate anche voi”. Questa profonda unione con Gesù è già realizzata nel Battesimo, che ha reso ogni discepolo di Gesù una cosa sola con Cristo. Essere una cosa sola con Cristo è una verità che ha due sfaccettature. La prima riguarda il futuro dopo la morte: il discepolo avrà un posto con Cristo nella casa del Padre. L’escatologia sarà la manifestazione del Battesimo. La seconda sfaccettatura riguarda il modo con cui arrivare a tale posto nella casa del Padre. Gesù identifica la via con la sua persona. Percorre la “via” (nome originario dato da Luca al cristianesimo: cf At 9,2) significa scegliere di impostare tutta la propria vita sulla imitazione del Maestro che è venuto per servire e non per essere servito (cf Mt 10,45). Un segno concreto del servizio viene illustrato dagli Atti degli Apostoli (prima lettura: At 6,1-7) con l’istituzione dei sette a servizio delle mense. Dal Battesimo scaturisce il sacerdozio dei fedeli (seconda lettura, 1Pt 2,4-9) che traduce le azioni del cristiano, compiute secondo lo spirito di Gesù, in culto secondo la Parola (cf Rm 12,1-2: loghikòs = razionale, spirituale, secondo il Lògos).

 

Dimensione letteraria

Il testo biblico e quello biblico-liturgico del vangelo sono uguali (l’incipit liturgico - “In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli” - sottrae il brano al gioco del contesto originale del discorso giovanneo). Il testo di Gv 14,1-12 è stato selezionato, tenendo presente il tema inclusivo, la fede in Gesù (Gv 14,1.12: Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me // Chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste). Dentro al testo di Gv 14,1-12 si trovano diverse ripetizioni: posto (vv. 1-2); via (vv. 4.5.6); conoscere  (vv. 4.5.6.7.9); fede/credere (vv. 1.10.11.12). Le ripetizioni articolano il testo in almeno tre unità tematiche: il posto escatologico (Gv 14,2-4) preparato da Gesù per ogni suo discepolo; la via per raggiungere tale posto (Gv 14,5-6): si tratta di Gesù stesso; il discepolo, attraverso la via, raggiunge la casa del Padre (Gv 14,7-11), che è già conosciuto dai discepoli per mezzo la persona stessa di Gesù. La terza tematica concerne le opere che il discepolo compie (Gv 14,12): sono le stesse opere di Gesù.

 

Riflessione biblico-liturgica

a. Nel “focolare-comunità domestica” (in greco “oikìa”) del Padre ci sono molti “appartamenti” (in greco “monài”). Gesù personalizzerà ogni appartamento per ogni discepolo. Il Padre vuole il Figlio e i suoi discepoli insieme: “[Dio] vuole che tutti gli uomini siano salvati” (1 Tm 2,4).

b. Gesù è la via, la verità e la vita. Ciò equivale a dire che Gesù è “la via della verità che conduce alla vita” oppure “l’unica via vera che conduce alla vita”.

Domenica 10 maggio, commento di don Renato De Zan
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