Atap, trsporti scolastici: persi 2600 posti

Disagi a causa dei necessari adeguamenti alle normative anti covid

Il Coronavirus continua a “mordere” e il trasporto pubblico locale affidato ad Atap è in sofferenza. Le linee sono sovraffollate e le norme anti pandemia limitano all’80% la capienza degli autobus. Situazioni, queste, che non facilitano certo le cose all’azienda di trasporto pubblico. E ciò, nonostante l’impresa abbia ottenuto il “semaforo verde” della Regione per impiegare nove bus riservati al noleggio, in modo da recuperare 470 posti a sedere. Rimangono, però, alcuni problemi, soprattutto per quegli studenti che devono raggiungere le scuole partendo dalla periferia. A questo punto, diventa necessario potenziare la flotta dei mezzi a disposizione. Il Comune ha a disposizione 4 milioni e 240 euro: il finanziamento dovrebbe essere ripartito su più annualità, ma da parte dell’amministrazione Ciriani è stata avviata un’azione di forza per far sì che tutti i soldi possano essere spesi entro il 2021, permettendo ad Atap, entro il prossimo anno, di avere a disposizione 10-12 nuovi mezzi a bassissimo impatto ambientale. Tornando alla capienza degli autobus, attualmente i problemi di Atap sono dovuti soprattutto alla limitazione imposta dalle norme anticoronavirus. Nell’extraurbano dispone di 136 mezzi, di cui 8 a due piani, e a fronte di una capienza totale potenziale di quasi 11 mila posti vengono occupati 9mila. A livello urbano, che conta 27 autobus, questi sono passati da una portata di quasi 2,5 mila passeggeri a meno di 2 mila. Complessivamente sono stati persi 2mila e 600 posti. Problema questo di non poco conto. Intanto, l’assessore comunale alla Mobilità Cristina Amirante e il presidente dell’Atap Narciso Gaspardo sono tornati dalla Fiera di Rimini dove hanno visionato vari modelli di pullman e valutati costi e benefici. L’idea è quella di puntare su mezzi alimentati a metano, in alternativa rispetto a quelli elettrici che, per quanto riguarda le batterie, potrebbero avere dei problemi in tempi brevi. “Il metano liquido – rileva Amirante – non inquina. C’è un enorme vantaggio rispetto al metano allo stato gassoso: non è necessario disporre di grossi serbatoi che occuperebbero molto spazio. I mezzi sono prodotti in Italia e saranno a disposizione di Atap già entro novembre. L’azienda potrà provarli e, qualora fossero apprezzati, si formulerebbe il bando di gara per l’acquisizione di 10-12 bus. Il problema è che, in zona, manca un distributore di metano liquido per il rifornimento dei mezzi. Il più vicino a Pordenone è a Padova e occorre capire dove reperire il gas nelle vicinanze o se sia più conveniente realizzare un distributore a servizio di Atap”.