Al San Valentino un parco completamente inclusivo

Grazie alla Fondazione Locatelli. Inaugurazioni domenica 13 settembre

Un luogo completamente inclusivo attraverso un’opera di riqualificazione e rinnovo finanziata dalla Fondazione Pier Antonio Locatelli, onlus cittadina che persegue finalità di solidarietà sociale attraverso attività che coinvolgono il territorio, le istituzioni e i soggetti privati.E’ il nuovo Parco di San Valentino che verrà inaugurato domenica 13 settembre alle ore 17. Grazie all’intervento del Comune, il Parco è diventato un luogo per tutti, a misura di infanzia, terza età e disabilità. I tracciati nel verde, grazie all’addolcimento delle pendenze e all’utilizzo di pavimentazioni idonee, sono ora accessibili anche alle persone in sedia a rotelle, non vedenti o ipovedenti. I giochi possono essere usati da tutti i bambini contemporaneamente, anche da quelli con limitazioni motorie, sensoriali o intellettive. Sulle sponde del laghetto, cuore del parco, sono stati creati terrazzamenti non invasivi, che lo rendono fruibile da tutti in totale sicurezza e autonomia. L’edificio dell’ex cartiera, ristrutturato, ospiterà le sedi dell’Associazione Comunità San Valentino e dell’Orchestra San Marco, che il giorno dell’inaugurazione, a conclusione dell’evento, eseguirà alcuni brani del suo repertorio. Nel parco troverà spazio anche il “mosaico della pace” della Fondazione bambini e autismo Onlus. L’idea di un’opera corale pensata per i bambini e realizzata anche dai bambini nacque nel 2006. Per lanciare un segnale ai più piccoli e immaginare per il futuro un mondo senza guerra furono coinvolte le istituzioni e il celebre artista Francesco Tulio Altan che regalò alla Fondazione il disegno da cui fu ricavato il mosaico. Il Comune di Pordenone mise a disposizione un sito nel parco di San Valentino. L’Associazione Nazionale Alpini costruì il muro sul quale è stato poi posato il mosaico e molti bambini e privati cittadini finanziarono l’opera con donazioni anche di pochi centesimi perché si voleva che in molti partecipassero ed avessero l’orgoglio, crescendo, di poter dire passando nel parco: “anche io ho dato il mio contributo”. L’opera di circa 15 metri quadri è stata realizzata su rete all’Officina dell’arte (centro lavorativo per persone con autismo adulte), da persone con autismo e da ben 180 bambini delle scuole elementari. Oggi il necessario restauro nel quadro della sistemazione del parco voluta dal Comune. Il tempo aveva appannato l’opera, ma il restauro la riporterà a nuova vita per la gioia di molti cittadini e di chi si impegnò per realizzare il progetto.