Pordenone
Pordenone: il 10 settembre in Biblioteca la favola di Daniela Dose
Il 10 settembre, in sala Teresina Degan, a Pordenone, per il ciclo Fiaba e malattia, ci sarà un incontro sulla fiaba “In viaggio verso Aneis”
Il 10 settembre, in sala Teresina Degan, a Pordenone, per il ciclo Fiaba e malattia, ci sarà un incontro sulla fiaba “In viaggio verso Aneis”, le bambine dagli occhi belli e la malattia di Rett.
Intervengono il dott. Claudio De Felice, studioso dei meccanismi patogenetici della sindrome di Rett, pediatra neonatologo, responsabile del Centro di ricerca al Policlinico di Siena;
Andrea Giuntini, attore e animatore teatrale nelle scuole e in strutture pediatriche, autore della fiaba; Elena Meli, giornalista scientifica al Corriere della Sera e, in collegamento on line,
l’illustratore della fiaba, il maestro Roberto Innocenti (illustre disegnatore di fiabe come Pinocchio e Rosa Bianca).
Presenta Daniela Dose.
La sindrome di Rett è una patologia progressiva dello sviluppo neurologico che colpisce quasi esclusivamente le bambine durante i primi anni di vita e che compromette
la respirazione.
Con il ciclo Fiaba e malattia si vogliono proporre delle fiabe che parlano, attraverso il linguaggio immaginifico, di malattie
che colpiscono i bambini. Malattie spesso rare e gravi. Trattare queste malattie attraverso una fiaba non vuole ridurne la portata
e la gravità, ma credere che, per i piccoli pazienti, sentir parlare di sè e della loro malattia, con il linguaggio creativo e intuitivo delle fiabe,
vedere che il protagonista vive le stesse esperienze, possa costituire un modo efficace per rielaborare il proprio vissuto
emotivo. Molti studi hanno ormai avvalorato la tesi che il linguaggio fiabesco e creativo ha una notevole portata terapeutica.
Inoltre, per adulti ed educatori, la conferenza del ciclo Fiaba e malattia, è un modo per conoscere malattie rare, o che si presumono tali, che riguardano molti bambini.
L’approccio infatti è sia scientifico, grazie all’intervento dell’esperto, in questo caso il neonatologo, che creativo.