Pordenone
Traffico quasi azzerato, ma lo smog non diminuisce
Paradossale rivelazione leggendo i dati forniti dalle centraline in città
Il traffico in città è decisamente calato, ma si è alzato, comunque, il livello delle polveri sottili. Le registrazioni effettuate nei giorni scorsi dalle due centraline di Arpa rilevano che, in una giornata si è verificato uno sforamento. Sia l’impianto fisso di viale Marconi che quello mobile di via Piave hanno segnalato un livello di pm10 nell’aria, oltre la soglia consentita (50 microgrammi per metro cubo). Ricordiamo che, in giornate ventilate e soleggiate, i livelli oscillano tra i 15 e i 20 microgrammi per metro cubo. “Già da diversi giorni – sottolinea l’assessore all’Urbanistica Cristina Amirante – il traffico è praticamente azzerato rispetto al solito. Questo per effetto delle misure adottate per il contrasto all’emergenza da Coronavirus, che vietano ogni spostamento, se non per motivi urgenti e strettamente legati al lavoro. Ci aspettavamo, pertanto, un netto calo dell’inquinamento, in particolare per le pm10 e le 2.5. Gli sforamenti registrati dalle due centraline dell’Arpa, invece, ci hanno molto sorpreso”. La causa potrebbe essere imputabile anche all’inquinamento prodotto da caldaie e impianti di riscaldamento, che in questo periodo sono ancora in funzione. Soprattutto caldaie vecchie e impianti di condomini, altrettanto vetusti, che bruciano ancora a ore fisse. In questo caso, le cose dovrebbero andare meglio già dalle prossime settimane. Verso Pasqua, infatti, si andrà verso lo spegnimento dei sistemi di riscaldamento, mentre il decreto del presidente del Consiglio dei ministri per fronteggiare l’emergenza sanitaria in corso, con tanto di limitazione degli spostamenti, pare destinato a restare in vigore ancora per un pò. A questo punto, con un quadro della situazione diverso da quello attuale, sarà possibile confrontare i dati e trarre delle conclusioni specifiche in tema d’inquinamento. Intanto, tre nuovi comuni aderiscono al Piano di azione comunale, il protocollo che permette di gestire l’emergenza inquinamento soprattutto nel periodo autunnale ed invernale. Ai dieci di partenza (Azzano Decimo, Cordenons, Fiume Veneto, Pasiano, Porcia, Pordenone, Prata, Roveredo, San Quirino e Zoppola) si sono aggiunti Casarsa, Cordovado e San Vito al Tagliamento. Dal momento che, tra il 2019 e il 2020 gli sforamenti legati all’inquinamento sono stati troppi, l’Arpa ha intenzione di rivedere i modelli di analisi dei dati. E per responsabilizzare maggiormente i cittadini all’attuazione di comportamenti meno dannosi possibile per l’ambiente, è allo studio una nuova campagna di sensibilizzazione e controlli a campione nelle abitazioni.