Il 29 ottobre in Biblioteca a Pordenone: “I cavalieri di Venezia”

Martedì 29 ottobre alle ore 18 nella Sala conferenze della Biblioteca civica di Pordenone: presentazione del romanzo giallo I cavalieri di Venezia di Antonella Favaro (Gaspari editore).

Martedì 29 ottobre 2019 alle ore 18.00 nella Sala conferenze della Biblioteca civica di Pordenone si terrà la presentazione del romanzo giallo I cavalieri di Venezia di Antonella Favaro (Gaspari editore). Colloquierà con l’autrice il giornalista Domenico Pecile. Durante l’incontro, attraverso le immagini, si fa un viaggio alla scoperta di affreschi inediti del Cinquecento, di stanze segrete e storie di vita vera, tutte fonti che hanno ispirato l’autrice del romanzo.

I cavalieri di Venezia è un giallo colto e avvincente, la cui trama si snoda tra la terraferma veneta dei giorni nostri e la Serenissima del Cinquecento, alternando un registro formale e rigorosamente storico a una narrazione ironica e lieve. Il romanzo si sviluppa come una vera e propria caccia al tesoro tra arte, ville venete, musei e archivi: un’incalzante serie di eventi e scoperte via via sempre più incredibili e coinvolgenti, che condurrà il lettore alle origini della grandezza della repubblica veneta e del suo patrono, san Marco. Grandezza fortemente minacciata durante i lunghi anni della guerra generata dalla Lega di Cambrai, quando Venezia ebbe “tutto ‘l mondo contra”. In quegli anni Pordenone entra nell’orbita veneziana tramite il condottiero Bartolomeo d’Alviano, per poi restare con la Serenissima per due secoli e mezzo. Una storia, dunque, che tocca anche la realtà locale, che, non a caso, ha come santo patrono lo stesso di Venezia: san Marco.

Il romanzo inizia con una semplice telefonata a Francesca, una giovane professoressa di storia dell’arte particolarmente brillante e perspicace che vive in un palazzo ottocentesco. Francesca scopre che un antico proprietario del palazzo aveva custodito e successivamente nascosto un misterioso Oggetto, chiamato Objectum. La ragazza inizia quindi una singolare caccia al tesoro, rallentata dalla burocrazia e osteggiata da un’organizzazione segreta e potente che intende impossessarsi dell’Oggetto per fini illeciti e sovversivi. Durante la lunga e appassionante ricerca tra archivi, chiese, cimiteri e musei, Francesca scopre che la sua dimora non risale all’Ottocento, ma a un’epoca ben più remota. È quindi in un passato molto lontano che deve scavare per trovare l’Oggetto che sta cercando e carpirne i segreti.

La vicenda di Francesca, capitolo dopo capitolo, si intreccia con quella del primo proprietario della sua storica dimora, il patrizio veneziano Cristoforo Moro, un personaggio di spicco nella vita politica della Serenissima rinascimentale, a lungo impegnato nella difesa della Repubblica di Venezia, e del suo più importante possedimento verso l’Oriente, l’isola di Cipro. Un uomo che con le sue gesta avrebbe poi ispirato Shakespeare nella tragedia Il Moro di Venezia.