Pordenone, venerdì 19 aprile ino0cntro ecumenico presso l’auditorium della Parrocchia del Sacro Cuore

Tavola rotonda "Dalla gratuità alla gratitudine nei testi sacri delle religioni. Le prospettive cristiano-islamiche e oltre". Relatori sono il biblista don Federico Zanetti e l’imam Kamel Layachi che opera nelle comunità islamiche del Veneto.

Venerdì 19 Aprile, presso l’auditorium della Parrocchia del Sacro Cuore a Pordenone, alle 20.30, si tiene la tavola rotonda Dalla gratuità alla gratitudine nei testi sacri delle religioni. Le prospettive cristiano-islamiche e oltre. Relatori sono il biblista don Federico Zanetti e l’imam Kamel Layachi che opera nelle comunità islamiche del Veneto.

La serata sarà l’ultimo incontro del ciclo che ha visto il raccontarsi di cinque tradizioni religiose presenti nel nostro territorio: cattolici, musulmani, cristiani dei Santi degli Ultimi Giorni, battisti, buddisti Soka Gakkai. Ormai da alcuni anni la tavola rotonda è un appuntamento fisso, sempre molto partecipato, che ha segnato l’inizio degli incontri interreligiosi. Era stata infatti la professoressa Daniela Dose, a nome delle parrocchie di Pordenone-centro ad avviare questi momenti di conoscenza tra musulmani e cattolici. Proprio per dare continuità a questa esperienza pluriennale, punto di incontro lieto e fecondo per una serena convivenza e collaborazione, il ciclo si conclude con una tavola rotonda che presenta due testi sacri, Bibbia e Corano, non escludendo l’intervento delle altre specificità religiose che quest’anno hanno partecipato al  cammino di dialogo.

Il ciclo che si conclude il 19 aprile, avviato dal Gruppo di dialogo interreligioso in collaborazione con la Commissione diocesana per l’ecumenismo e il dialogo, è una proposta inedita nel nostro territorio, che ha intercettato l’interesse della popolazione, con una partecipazione costante tra le cinquanta e novanta persone, di cui una decina in collegamento streaming. Indipendentemente dai numeri raggiunti, al di sopra delle aspettative iniziali, gli organizzatori stanno già predisponendo il programma per il prossimo anno, nella convinzione che solo una conoscenza sufficientemente approfondita e diffusa permette la convivenza pacifica delle diversità. Non solo, la Commissione diocesana si impegna in questo percorso, alla luce della Dichiarazione Nostra Aetate del Concilio Vaticano II, la quale afferma che gli “Gli uomini delle varie religioni attendono la risposta agli oscuri enigmi della condizione umana”. La Chiesa “nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni” che pur avendo profonde differenze, “non raramente riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini” “perciò esorta i suoi figli affinché […] per mezzo del dialogo e la collaborazione con i seguaci delle altre religioni, rendano testimonianza alla fede e alla vita cristiana, riconoscano, conservino e facciano progredire i beni spirituali e morali e i valori socio-culturali che si trovano in essi” (NA 1-2).